martedì 27 gennaio 2009

DALLA NOSTRA MUSICA PRENDEREMO LA NOSTRA FORZA!!!

Vedo troppa rassegnazione attorno a me...ormai sempre più persone hanno capito il problema ( infatti il problema è questo, non basta raccontarlo, bisogna rendersene conto personalmente ) e che cosa fanno? Si chiudono dietro al fatto che il nostro sistema è fatto così.
Ed iniziano a deprimersi , a soffrire per questa situazione senza invece sfruttare quelle stesse energie per cercare una soluzione....
Io mi dispiace non sono così....ad ogni problema c'è sempre una soluzione , basta pensarci un po' su e magari chiedere aiuto a qualcuno: dalla condivisione di idee i progetti diventano quasi perfetti!

Quindi ragazzi basta rimurginare sul presente ed iniziamo a pensare al fututo.
La nostra cultura ci può fornire l'energia giusta,le canzoni pubblicate in questi anni che per musicalità e testi ci possono far iniziare la giornata con il piede giusto.
Ed è questa la via di uscita ....come lo fu per i neri d'America dalla schiavitù e per tanti altri popoli come leggerete nell'articolo qui sotto.
Ma intanto iniziamo dall'eccellenza....I CENTO PASSI die Modena City Ramblers .



Il seme e la speranza
Scritto da C. Abbondanza
domenica 19 ottobre 2008
"E' con questo titolo che la storica band marchigiana dei Gang ha intitolato il lavoro con cui ha voluto ripercorrere i canti contadini e popolari che hanno portato le generazioni dei nostri padri e nonni a darci un futuro migliore del loro vissuto. Il recupero delle "radici", con un viaggio che riporta ai sogni ed alle speranze, al sudore ed al lavoro, che hanno mosso e permesso quelle grandi conquiste civili e sociali che ci hanno garantito di vivere in un Paese in cui la Costituzione sanciva solennemente i diritti inalienabili di ciascuno e l'uguaglianza di ogni uomo e donna. Ma anche il riappropriarsi di quelle "ali" che permettevano di sorvolare il presente per comprendere che le proprie speranze, individuali e collettive, possono salvare e scrivere il futuro...
Ed in quello stesso lavoro ci riportano al legame con la terra, il rispetto che ad essa si deve e la ricchezza che rappresenta in quanto vita. Già i popoli dell'Africa come le tribù indiane dei pellerossa sapevano che il ritmo della terra è anche il battito del nostro cuore, lo scandire del tempo, la comunione di condizioni e vissuto,... terra che è il mondo, il futuro stesso di ciascuno di noi, con l'aria che la sovrasta e le acque che la disseminano.[...]
Noi crediamo che il futuro valga la pena di essere salvato e scritto, a qualunque costo... altrimenti che senso avrebbe la nostra permanenza su questa terra, con una coscienza anestetizzata o addomesticata che ci impedisce di vedere e rispondere alle ingiustizie che subiamo noi o altri come noi, vicini o lontani che siano. Rifletteteci e mandateci pure a fare in culo se sbagliamo o chiediamo un briciolo di coerenza. [...]
Oggi intorno a noi e lontano da noi, sono in molti a combattere le nostre stesse battaglie, spinti dalle nostre stesse speranze. La "globalizzazione" voluta dalle grandi organizzazioni monetarie e commerciali del Potere ha prodotto una crisi irreversibile, ma ha anche "prodotto" un effetto (a loro) collaterale: la consapevolezza e l'impegno di sempre più individui che ritengono essere l'uomo, con l'ambiente ed il diritto, il centro, il fondamento del futuro. Le tribù del futuro oggi ci sono, sono globalizzate anche queste, ci spiace per il Potere. Ma le tribù, soprattutto nel nostro dannato Paese, devono scacciare quegli innesti che il "sistema" produce per produrne la degenerazione... l'auto-distruzione della coscienza critica per ucciderne l'impegno ed il cambiamento. Le tribù devono sapersi unire, sapersi mobilitare comunemente, diffondendo e ricostruendo quella appartenenza ad una comunità, ad una cultura, diversa.."
FORZA METTIAMOCI AL LAVORO!!!
Articolo completo

lunedì 26 gennaio 2009

Resoconto incontro al Politecnico di Bari sulla mafia

Incontro al Politecnico di Bari del 24 Gennaio 2009
Le Mafie, Oggi - Quando Mafia e Informazione non coincidono

Ecco il resto del programma
Ore 10.30 “Le mafie oggi “

Antonio Monteleone, blogger e giornalista antimafia
Sig. Nicola Picenna, giornalista de "Il Restro"
Dott. Giuseppe Lo Bianco, autore del libro "Dove è finita l'agenda rossa di Paolo Borsellino"
Ing. Salvatore Borsellino

Sala conferenze Politecnico di Bari (Via Amendola)
Dalle ore 17:30
Quando Mafia e Informazione non coincidono
Intervengono :
Antonino Monteleone, blogger e giornalista antimafia
Benny Calasanzio, blogger e giornalista antimafia
Riccardo Orioles, giornalista - La Catena di San Libero
Tania Passa, sociologa e giornalista di Articolo 21
Michele Cagnazzo, criminalista e autore del libro "Mafia, una guerra senza confini"

Dopo un po’ di attesa ( …Antonino Monteleone che agonia sto collegamento…..ma alla fine è arrivato!!!).
Gran bella conferenza…di quelle che dopo avervi partecipato esci con una energia tale da vorresti cambiare il mondo.
Si è parlato di tantissimi argomenti , della scomparsa dell'agenda rossa di Paolo Borsellino, della dura guerra mediatica nei confronti della Giustizia e di tanto altro.....molte di queste cose le potete trovare in questo sito con una seplice ricerca.
Io qui riporto le indicazioni che vengono date a noi, cittadini, quello che possiamo fare nel nostro piccolo per non voltare le spalle al problema.....sono sempre le stesse cose....ma sono ancora qui a ripeterle nella speranza che ci sia qualcuno di nuovo a leggerle.

“Molto importante per sconfiggere la mafia capire la gravità del problema….bisogna avere la capacità di indignarsi , anche se non si ha un ruolo attivo nella lotta antimafia.
I pochi informati trasmettano agli altri le informazioni di cui sono a conoscenza.

In Italia non si è mai voluto sconfiggere la mafia perché la mafia in realtà è potere economico e dove stanno i soldi nascono le convivenze, continuità fra persone che, anche se non affiliate, proteggono i mafiosi.
Ma la mafia ha paura delle persone che nella propria vita non sono disposte a fermarsi !!!
Come Falcone e Borsellino. Ha paura delle persone che credono fermamente nei valori di Democrazia , di Legalità e danno importanza delle persone : tutte le persone possono scegliere questi valori e attorno a questi costruire la propria vita.
E poi “I nemici della Camorra sono i lettori, questo è il pericolo del MATERIALE CONDIVISO!!!
Cannavaro dice che Gomorra rovina la Campagna: in realtà questa regione ed il suo turismo era già rovinata prima perché si è permesso a questo cancro di continuare a esistere, non si è mai voluto estirparlo completamente. La mafia ha interesse che non se ne parli…”

Ed io come replico …parliamone invece…vi terrò informata delle prossime conferenze on line ed intanto condivido un po’ di materiale on line…..e DIFFONDETE!!!

Per maggiori info http://www.antoninomonteleone.it/, http://www.19luglio1992.com/,
http://fannoiltifopertelejatoappoggio.blogspot.com/2008/12/conferenze-nostra-cosa-salvatore.html , con una raccolta di conferenze sulla'argomento.

mercoledì 21 gennaio 2009

Giusti - Potenti 1-0: Christian Abbondanza assolto perchè il fatto non sussiste

Anche oggi parliamo di intidimidazioni , di diffamazione e di querele: purtroppo in Italia ultimamente funziona così, ogni cosa dirai potrà essere usata contro di te.
Ma finalmente una bella notizia arriva dal web ( io l'ho saputo su facebook praticamente in tempo reale ) Christian Abbondanza ha vinto la causa, è stato "assolto perchè il fatto non sussite" per la querela della sig.ra Capuna-Mamone. Storia complicata la sua....la potrete leggere nell'articolo sottostante.
Ultimamente si fa sempre più fatica a capire di chi fidarsi e chi no: basta una persona che voglia ottenere una cosa ad ogni costo e il destino di chi incontra la sua strada è segnato.
La via più semplice e la diffamazione....basta partire da fatti insignificanti, un atteggiamento denuto in un momento di debolezza, un dubbio sulla correttezza del lavoro svolto, una confessione personale magari fatta in buona fede e la strada è aperta: poi basta aggiungere un po' di bugie di contorno ed il castello di carte è fatto.
Le persone che verranno coinvolte nella storia vedono da lontano l'imponenza di questo e si indignano con quello che considerano il responsabile , senza sapere che basta avvicinarsi un po' di più e soffiare e TUTTO CROLLA!!!
Ma nessuno più prova ad avvicinarsi e studiare i fatti, a volte basta parlare con l'interessato stesso per smorzare ogni dubbio, ma si prende tutto già confezionato sentenza di colpevolezza compresa! Ma basterebbe guardare l'accusato, ricordare difficoltà affrontate insieme : può un nostro amico, una persona che è stata sempre disposta ad aiutarci nei momenti di difficoltà aver fatto tutto questo?
Ma la memoria è troppo corta ultimamente....sempre più corta!
Purtroppo questo è un problema sempre più comune in Italia perchè si è perso il rispetto della persona....e questo ad ogni livello della società , a livello amministrativo , lavorativo ma sempre più spesso anche nella famiglia stessa.
Ma per fortuna sto conoscendo molte persone che non sono così.......grazie a tutti i miei amici virtuali e reali.

"Non cambi mai, non cambi mai..." - prendiamo spunto dall'udienza con la moglie di Gino Mamone"
Scritto da ufficio di Presidenza sabato 27 Settembre 2009
L'intimidazione per le mafie è una costante, proprio come lo è per il Potere. Possono lavarsi i colletti delle camice, possono farsi dottori, manager, politici, imprenditori e amministratori, possono nascondere quelle macchie di sangue delle banconote, ma il vizio dell'intimidazione non lo perdono mai! Proprio come non lo perde, questo vizio, quel Potere corrotto e colluso, e chiunque di questo sia espressione... ogni qualvolta si sentano puntare addosso attenzioni non gradite, cedono all'istinto, alla loro cultura di impunità. Chi lavora per loro assume, inesorabilmente questo stesso modus operandi, pronto a piegare i principi alla necessità di asservimento a cui è chiamato, quando non invece si pone chino per desiderio di assecondamento del desiderio del potente... L'intimidazione però cambia da regione a regione. Al sud possono sparare, tutti sanno che succede e non crea nessun allarme. Al nord preferiscono altri mezzi... ma se il caso anche il piombo o il fuoco fanno la loro comparsa. Ma, nel momento in cui, le mafie sono riuscite a rendersi "invisibili", infiltrandosi e facendosi parte dell'economia cosiddetta legale, non vogliono rischiare di perdere quel velo che le protegge e scelgono altre strade. Soprattutto al Nord non possono permettersi di svelare la loro presenza perché metterebbero a rischio quei legami consolidati con apparati e amministratori pubblici, con società partecipate e Istituzioni, che hanno tanto perseguito e costruito in lunghi anni.
Continua
Sito casa della Legalità

martedì 20 gennaio 2009

Ieri il tritolo, oggi le carte bollate (e truccate)

Se l’Italia non sarà capace di una ribellione democratica, vuol dire che è un Paese già morto e non lo sa, 20/01/09 Carlo Vulpio

E’ tutto chiaro, ma così chiaro, che non serve nemmeno spiegare. Il Csm manda via da Salerno i pubblici ministeri Luigi Apicella, Gabriella Nuzzi e Dionigio Verasani poiché “colpevoli” di avere rispettato la legge, come hanno confermato tre giudici di un tribunale del Riesame della Repubblica italiana.
E’ come affermare il principio che chi non ha rubato o non ha ucciso deve andare in galera, anche in presenza della sentenza di un tribunale che attesti che quella persona non ha rubato e non ha ucciso.
E’ tutto chiaro, ma così chiaro, che non serve nemmeno spiegare. I tre magistrati di Salerno sono stati mandati via dal Csm - e il procuratore Apicella è stato addirittura sospeso dallo stipendio, come non è mai stato deciso nemmeno di fronte a casi evidenti di corruzione - perché hanno fatto il proprio dovere.
Un ministro, quello della Giustizia, Angelino Alfano, si è arrogato un potere che non ha, giudicando “abnorme” e “carente di equilibrio” il provvedimento di perquisizione e sequestro emesso dai magistrati di Salerno nei confronti di magistrati inquisiti di Catanzaro, e il Csm ha risposto: “Obbedisco”. A nulla è valso che il tribunale del Riesame abbia giudicato rispettoso della legge quel provvedimento dei magistrati salernitani. Il Csm ha eseguito e l’Anm ha approvato. Mentre il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che è anche presidente del Csm, non dice una parola. Ma va in Calabria, dove, qualche giorno fa, non manca di sollecitare la gente, che per un momento aveva creduto che fossimo tutti uguali di fronte alla legge, a “reagire contro il crimine organizzato”, con il relativo corollario di insopportabili blablabla. Continua

MERCOLEDi' 28 GENNAIO MANIFESTAZIONE A ROMA A SOSTEGNO DEL PROCURATORE DI SALERNO LUIGI APICELLA organizza l'associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia. h 9-14
Per maggiori informazioni ecco il link al gruppo Facebook

lunedì 19 gennaio 2009

...aspettiamo le intercettazioni!!!!



L'allegra coppia D'Alema-Casini ne ha fatta una nuova.....leggete !

“Pm a tempo e meno intercettazioni”
Asse tra D’Alema e Casini: domani lanceranno un piano a cinque punti sulle toghe.
Hanno intenzione di far discutere. E perciò una buona dose di provocazione non gli dispiace. Massimo D’Alema e Pier Ferdinado Casini, attraverso le Fondazioni Italianieuropei e Liberal , lanciano una nuova proposta comune sulla giustizia.[….]
Sulle intercettazioni , ad esempio, tema a cui sono entrambi i leader molto sensibili, le idee che stanno per lanciare potrebbero persino piacere al Pdl. “Le intercettazioni, che oggi possono essere richieste da qualsiasi sostituto procuratore senza limite di spesa, in quanto strumento d’indagine altamente invasivo, dovrebbero essere richieste dal capo dell’Ufficio ed eventualmente disposte da un giudice collegiale”. Ma non basta “in quanto strumento altamente costoso dovrebbero essere sottoposte ad un badget annuale per ciascuna Procura, d’intesa con il Csm, esattamente come avviene con la stenotipia indispensabile per la celebrazione dei processi penali”. Quanto alla pubblicazione indebita piuttosto che prevedere sanzioni penali per il giornalista” si potrebbe fare riferimento alle sanzioni pecuniarie o interdittive previste dal Decreto legislativo 231 sulla responsabilità delle persone giuridiche”. Un incubo per gli editori. Continua.

domenica 18 gennaio 2009

Le piazze le decide la tecnologia.....nel 2009 sono virtuali!!!



E' inutile il computer e soprattutto internet ha cambiato i nostri usi. Ormai abbiamo sempre a disposizione un mezzo di comunicazione e c'è chi ne approffitta in ogni momento: chi aggiorna il proprio stato mentre cucina o tramite iphone mentre aspetta l'autobus. Ed in questa grande piazza stanno arrivando, un po' alla volta, tutti.....naturalmente solo quelli che sanno usare il computer e lo possiedono perchè sappiamo che la conoscenza dell'informatica, soprattutto fra gli adulti, è quella che è ( naturalmente ADSL permettendo!).
Comunque riporto di seguito un bell'articolo tedesco che parlo dello strano caso di facebook che censura foto di madri che allattano ma lascia i gruppi e fans club che inneggiano ai mafiosi.....strana cosa!!!
Perchè purtroppo la mafia è padrona delle nuove tecnologie ed è sempre stata brava ad usarle per i suoi scopi.....
Leggetevelo tutto.....seguendo il link.

Il padrino virtuale ovvero la strana morale di Facebook
Pubblicato sabato 10 gennaio 2009 in Spagna
[El Paìs]

La polizia e il social network si rifiutano di censurare le pagine dei criminali mafiosi Riina e Provenzano
Totò Riina, il vero capo dei capi. Bernardo Provenzano, Santo subito. Questi due gruppi di sostenitori riuniscono un migliaio di utenti di Facebook, il social network per antonomasia, questo presunto paradiso di amicizia dove è proibita la nudità, i giovani chattano e si mostrano le foto mentre i meno giovani si scambiano nostalgici ricordi di scuola.
L’esaltazione nel “Libro delle facce” dei due sanguinari capi della mafia di Corleone si è convertita in uno scandalo di dimensioni globali. I familiari delle vittime di Cosa Nostra, tra i quali quelli dei giudici Falcone e Borsellino, assassinati per ordine di Riina e del suo compare Provenzano, hanno richiesto il ritiro delle pagine. Tuttavia dalla sua sede di Palo Alto (California), Facebook ha invocato una strana morale relativista (tette no, criminali si), e si è rifiutato di censurare i padrini.
La divisione e la sorpresa hanno caratterizzato la reazione italiana. La polizia afferma di non poter intervenire perchè gli unici delitti di opinione perseguibili in Italia sono l’apologia di fascismo e la discriminazione razziale. Tuttavia il procuratore antimafia Pietro Grasso ha annunciato di voler indagare perchè sospetta che non ci sia niente di innocente nella questione: “Probabilmente c’è dietro Cosa Nostra”.
Basta un colpo di mouse e l’amico dell’amico del tuo amico è già tuo amico. Se uno entra in Facebook e digita Riina senza accento, appaiono più di 500 foto di ragazzine finlandesi (si vede che Riina è quasi come Maria in Spagna). Tra queste facce bianche e giovani, salta fuori la faccetta scura e rotonda da campagnolo assassino che ha don Salvatore.
Mettendo più a fuoco, se digitiamo Totò Riina, escono 98 risultati. E allora si vede come 6.223 amici si sono iscritti al gruppo elogiativo dal titolo “Il vero capo dei capi”. Come altri 413 utenti chiedono la sua scarcerazione. E come altri 269 appoggiano la santità immediata di Provenzano, anch’egli condannato all’ergastolo e amico virtuale di 259 persone.
Al terzo posto del podio mafioso figura il capo della Camorra Raffaele Cutolo, con 175 amici. La gran parte di loro ci mette il nome e la faccia. E sono, o almeno sembrano, giovanissimi. Per Natale molti gli hanno inviato auguri via Facebook. “Grande padrino”. “Sei il numero uno”.
Leggi il resto

Su facebook i mafiosi sono simpatici
Facebook espelle dalla community vari gruppi neonazisti

sabato 17 gennaio 2009

Porta a Porta continua a produrre fiction, ultimo prodotto "Buon 90esimo compleanno Giulio"

Sicuramente tutti avete letto la risposta di Marco Travaglio a questa puntata.
Qui invece riporto la risposta della redazione di Antimafia 2000, piccolo giornale che fa giornalismo di inchiesta sulla mafia in un paese come il nostro in cui questo tipo di giornalismo non esiste più!
Lavoro duro il loro infatti si devono muovere in un terreno molto delicato ma lo fanno con competenza e determinazione infatti molti degli articoli presenti in questo sito provengono dal loro giornale on line.
Questo giornale ormai ha quasi 9 anni ( Storia di Antimafia 2000)e continua ancora la sua attività a pieno ritmo: i suoi giornalisti non possono contare su grossi stipendi e quasi tutti fanno anche un secondo lavoro.
E' stato chiesto a Lorenzo Baldo , vicedirettore , qual'era il loro segreto.
Racconta che tutto è partito da un gruppo di amici , guidati dal loro direttore Giorgio Bongiovanni: i primi tempi sono stati molto difficili infatti l'inesperienza nel valutare le fondi di informazioni ha giocato brutti scherzi ma il progetto , nonostante le difficoltà, è andato avanti. Anno dopo anno poi la fiducia della gente nei loro confronti aumentava perchè con il loro impegno dimostrava che non erano una meteora ma una realtà fatta per durare......ed ecco arrivare i primi risultati importanti. Il 25 marzo festeggieranno 9 anni.
Mi sembra giusto che anche le loro parole abbiano un pubblico vasto....ecco il loro comunicato.

Spero che questo sia di esempio per tutti.....mollare è sicuramente la strada più facile ma è anche un vicolo cieco!


I deliri di Cossiga per il compleanno di Andreotti

Nella puntata di Porta a Porta del 12 gennaio scorso dedicata ai 90 anni di Andreotti, Francesco Cossiga vomitava senza nominarlo gli ennesimi insulti nei confronti di Gian Carlo Caselli, dando vigliaccamente tutti gli estremi per riconoscerlo.
“In un altro paese – scandiva con veemenza l'ex presidente della Repubblica – lo prenderebbero a calci nel sedere”.
All'interno di una discussione farcita di falsità e mistificazioni relative alla sentenza di assoluzione per Giulio Andreotti, gli ennesimi deliri di un personaggio lugubre come Cossiga hanno risuonato come una campana a morto. Per la libertà e la democrazia del nostro Paese innanzitutto, in quanto non c'era alcun contraddittorio.
Ma anche nei confronti della pseudo intelligenza di chi le pronunciava.
Sicuramente Gian Carlo Caselli ha una colpa. Ed è quella di non essere morto assassinato dai mafiosi su commissione dei molti mandanti esterni cui avrebbe fatto comodo eliminarlo definitivamente.
Quegli stessi esponenti mafiosi nei confronti dei quali il 7 volte presidente del Consiglio Giulio Andreotti (come sancisce la sentenza di appello e successivamente quella della Cassazione) aveva manifestato fino al 1980 “segni autentici - e non meramente fittizi - di amichevole disponibilità, idonei, anche al di fuori della messa in atto di specifici ed effettivi interventi agevolativi”, contribuendo così “al rafforzamento della organizzazione criminale, inducendo negli affiliati, anche per la sua autorevolezza politica, il sentimento di essere protetti al più alto livello del potere legale”.
In un altro paese un esponente politico con un simile “curriculum” giudiziario verrebbe gettato nel cestino della storia nel disprezzo generale.
In un altro paese colui che difende un simile esponente politico verrebbe messo da parte e gli verrebbe impedito di continuare a pronunciare simili falsità. Il nostro totale dispregio va nei confronti di simili personaggi. Nella certezza che la loro ignominia verrà ricordata dalle future generazioni.
Il nostro più sentito sostegno nei confronti invece di uomini come Gian Carlo Caselli e di tutti coloro che dedicano la propria vita a favore della giustizia.

Giorgio Bongiovanni e tutta la redazione di ANTIMAFIADuemila

90 anni ( con la condizionale ) di Marco Travaglio
Link Andreotti, Il Divo,nei panni di Andreotti
Cossiga da wikipedia, La sua idea per fermare movimento studentesco,
Scontro Andreotti-Qui Milano Libera....GRANDE FANNY!!!
Ma è vero che lei è un colluso con la mafia?