Anche oggi parliamo di intidimidazioni , di diffamazione e di querele: purtroppo in Italia ultimamente funziona così, ogni cosa dirai potrà essere usata contro di te.
Ma finalmente una bella notizia arriva dal web ( io l'ho saputo su facebook praticamente in tempo reale ) Christian Abbondanza ha vinto la causa, è stato "assolto perchè il fatto non sussite" per la querela della sig.ra Capuna-Mamone. Storia complicata la sua....la potrete leggere nell'articolo sottostante.
Ultimamente si fa sempre più fatica a capire di chi fidarsi e chi no: basta una persona che voglia ottenere una cosa ad ogni costo e il destino di chi incontra la sua strada è segnato.
La via più semplice e la diffamazione....basta partire da fatti insignificanti, un atteggiamento denuto in un momento di debolezza, un dubbio sulla correttezza del lavoro svolto, una confessione personale magari fatta in buona fede e la strada è aperta: poi basta aggiungere un po' di bugie di contorno ed il castello di carte è fatto.
Le persone che verranno coinvolte nella storia vedono da lontano l'imponenza di questo e si indignano con quello che considerano il responsabile , senza sapere che basta avvicinarsi un po' di più e soffiare e TUTTO CROLLA!!!
Ma nessuno più prova ad avvicinarsi e studiare i fatti, a volte basta parlare con l'interessato stesso per smorzare ogni dubbio, ma si prende tutto già confezionato sentenza di colpevolezza compresa! Ma basterebbe guardare l'accusato, ricordare difficoltà affrontate insieme : può un nostro amico, una persona che è stata sempre disposta ad aiutarci nei momenti di difficoltà aver fatto tutto questo?
Ma la memoria è troppo corta ultimamente....sempre più corta!
Purtroppo questo è un problema sempre più comune in Italia perchè si è perso il rispetto della persona....e questo ad ogni livello della società , a livello amministrativo , lavorativo ma sempre più spesso anche nella famiglia stessa.
Ma per fortuna sto conoscendo molte persone che non sono così.......grazie a tutti i miei amici virtuali e reali.
"Non cambi mai, non cambi mai..." - prendiamo spunto dall'udienza con la moglie di Gino Mamone"
Scritto da ufficio di Presidenza sabato 27 Settembre 2009
L'intimidazione per le mafie è una costante, proprio come lo è per il Potere. Possono lavarsi i colletti delle camice, possono farsi dottori, manager, politici, imprenditori e amministratori, possono nascondere quelle macchie di sangue delle banconote, ma il vizio dell'intimidazione non lo perdono mai! Proprio come non lo perde, questo vizio, quel Potere corrotto e colluso, e chiunque di questo sia espressione... ogni qualvolta si sentano puntare addosso attenzioni non gradite, cedono all'istinto, alla loro cultura di impunità. Chi lavora per loro assume, inesorabilmente questo stesso modus operandi, pronto a piegare i principi alla necessità di asservimento a cui è chiamato, quando non invece si pone chino per desiderio di assecondamento del desiderio del potente... L'intimidazione però cambia da regione a regione. Al sud possono sparare, tutti sanno che succede e non crea nessun allarme. Al nord preferiscono altri mezzi... ma se il caso anche il piombo o il fuoco fanno la loro comparsa. Ma, nel momento in cui, le mafie sono riuscite a rendersi "invisibili", infiltrandosi e facendosi parte dell'economia cosiddetta legale, non vogliono rischiare di perdere quel velo che le protegge e scelgono altre strade. Soprattutto al Nord non possono permettersi di svelare la loro presenza perché metterebbero a rischio quei legami consolidati con apparati e amministratori pubblici, con società partecipate e Istituzioni, che hanno tanto perseguito e costruito in lunghi anni.
Continua
Sito casa della Legalità
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