Peppe e Paolo Borsellino
giovedì, gennaio 08, 2009
Caro Zio Beppe...
Caro zio (acquisito) Beppe Alfano, t'hanno ammazzato barbaramente 16 anni fa, in una città che oggi è completamente in mano alla mafia, tale che ora anche politici e dubbi magistrati non possono negarlo. C'eri arrivato circa 20 anni prima di loro, ed eri un pazzo. Dicevi che vedevi Nitto Santapaola a Barcellona e ti dicevano che toccavi le ragazzine a scuola. Dicevi che quella cooperativa era un comitato d'affari con infiltrazioni pericolose e ti dicevano che avevi troppe amanti. "Un puttaniere" sei ancora oggi per i ragazzini. Poco male zio, poco male. E poi però t'hanno ammazzato. Se oggi la verità è quasi totalmente affiorata, è merito di tua figlia Sonia, che con una famiglia sulle spalle ha sempre trovato il tempo per te, per darti giustizia che quattro cani mafiosi e quattro colletti sporchi volevano negarti. Ti ha sempre messo davanti a tutto, al lavoro, alle ferie, ai debiti e alle privazioni affrontati pur di portare in giro la tua storia. Spero che tu non possa vedere quello che sta subendo Sonia per non avere mai avuto peli sulla lingua. Spero tu non possa vedere un troglodita pregiudicato scopiazzatore di saggi artistici che cerca quotidianamente di demolirla a colpi di insulti di fronte ai quali, anche l'uomo più corazzato avrebbe momenti di cedimento. Lei no. Ha le spalle larghe la tua Sonia.
"La mancanza di intelligenza, sostanziale e formale, di Sonia Alfano e delle presunte associazioni antimafia, dalle quali sono certo non si sentono rappresentati molti parenti delle vittime, arriva a colpire anche l'assessore Oliviero Toscani, il quale registrando il marchio M.a.f.i.a ha fatto una scelta antimafiosa, paradossale e provocatoria come è nel suo stile."Difficile immaginare che - aggiunge - capiscano lo stile persone che ne sono prive al punto da continuare a parlare in nome di morti che non possono rispondere. Respingo ogni polemica annunciando la commemorazione di Leonardo Sciascia nel ventennale della morte con un grande convegno sul tema "I professionisti dell'antimafia e i finanziamenti pubblici alle loro attività", già sotto inchiesta dopo la questione di don Bucaro del centro Borsellino".
Mentre Sonia stava organizzando il tuo giorno, la tua commemorazione, il tuo ricordo, come fa da anni in un clima intimidatorio e mafioseggiante (in cui i presidi che non lasciano partecipare alla manifestazione i ragazzi sono una perfetta sintesi) doveva anche difendersi da questo pregiudicato biondo che fa impazzire il mondo. Tanto non si vergognerà mai, non avrà mai rimorsi, e soprattutto non capirà mai il dolore della sottrazione violenta, della privazione improvvisa per mano umana dell'affetto più caro. E nonostante le sue becere parole Sonia, ancora, non glielo augura quel dolore. Noi siamo diversi Zio Beppe, non non siamo come lui.
posted by Benny Calasanzio at 1/08/2009
Grazie Nick per la segnalazione
sabato 10 gennaio 2009
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