domenica 3 maggio 2009

Provo a spiegare la mia posizione ai presenti

Mi dicono che le mie motivazioni non sono ben chiare .
Per prima cosa ringrazio Salvatore Borsellino e Gulio Cavalli per essermi addirittura venuti a cercare….sicuramente berlusconi con un suo contestatore non lo farebbe ( ops scusatemi cado nella retorica che sto tentando di evitare!).
Io nella nota ho voluto dire che sono contraria all’organizzazione della manifestazione del 19 Luglio.
Lo so che la rabbia è tanta a vedere persone che forse sono i mandanti dell’omicidio in quel posto ma la cosa che mi interessa di più è unire l’Italia , vedere le persone lavorare insieme per risollevarsi alla crisi e lavorare a validi progetti che vadano al di là del dare soldi a questo o alle banche.
Io ero a Piazza Farnese ed ho pianto , avevo una amica dalla Francia con me e non poteva credere a quello che sentiva ma di quell’emozione non è uscito nulla sui giornali e mi chiedo PERCHE’!
Invece il giorno dopo tutto dimenticato per parlare ad attacchi al presidente Napoletano.
Ho visto dividersi l’Italia per Eloana, per il 25 aprile, ogni momento viene trasformato in momento di divisione ed ho paura che anche quel giorno sarà così…..anzi , visti i precedenti, SO CHE SARA’ COSì!
Ed è un vero peccato perché ricordiamo che Borsellino è un eroe Italiano che deve creare unione per il fatto che ha creduto talmente tanto nel suo lavoro da lasciarci la vita…..lui che era di destra e lavorava benissimo con Falcone che era di sinistra come mostra il filmato ed ancora c’è una parte di destra che lavora e combatte nel giusto.
Perché la destra non può lavorare per la legalità ed il rispetto delle leggi?
2) vi dico poi che parlando fra amici del Pdl sento crescere un po’ la tensione e spesso le proteste sono viste come un attacco gratuito al Governo , impedire all’istituzione di compiere il loro lavoro, facendo così crescere la tensione e la preoccupazione.
3) io sono d’accordo con De Magistris che qui c’è un grosso problema culturale e mi piacerebbe che fosse questo il tema della manifestazione…..fare cultura perchè è la cultura che farà capire da che parte sta il giusto e lo sbagliato.
4) ultima cosa, io vengo dal mondo della solidarietà , ma quando vedi che non sei messo in condizione di lavorare bene perché lo stato guarda prima agli interessi ed alle amicizie e favori che a valutare il vero lavoro che viene svolto è logico che intraprendi questa battaglia…..
I miei valori da allora non sono cambiati , lavoro, dialogo e sviluppo di idee vincenti nate dalla collaborazione di tutti.
Come sta facendo anche Salvatore Borsellino che cmq mi ha intepellata…io che sono nessuno.
E spero che la stampa non ricominci con sta storia Lotta nell’antimafia perché ha rotto……se una persona racconta e spiega quello che per lei è giusto non è lotta e le sue parole devono essere ascoltate e magari farci un pensierino prima di buttarle e MAGARI ANCHE MIGLIORARLE.

5) Qui non si parla di omertà....si parla di dare la possibilità a tutti di arrivare alla verità ma se non ci ascoltano il dialogo sarà sparito per sempre...IO CONFIDO NELLA GIUSTIZIA E NELLE PERSONE CHE NELLA MAGISTRATURA STANNO LAVORANDO AL PROCESSO .

E Credo nei giovani cresciuti con sani valori e che a da Paolo Borsellino hanno preso esempio come me!


Concludo con l'unica notizia che più mi ha fatto dimenticare le polemiche intorno al 25 Aprile : ‘Ieri pomeriggio al cimitero di guerra di Piangipane ragazzi di tutte le razze e religioni si sono trovati a commemorare ed a pregare, ciascuno nel proprio credo, per i giovani di tutto il mondo che hanno sacrificato la loro vita per la liberazione. Una piccolo pianeta in quest'angolo di pace' ( foto a 360 gradi dell'evento: http://www.s-gas.it/piangipane250409/) ed il mio 19 Luglio in qualche piccolo posto di Palermo sarà così!
Grazie a tutti di avermi ascoltata


Formigaro Lisa

giovedì 19 marzo 2009

Continuiamo così......



Ecco l'intervista fatta da La7 a Genchi. Guardatevela anche se su facebook girà già dalla mattina seguente alla messa in onda: qualcuno è andato a letto molto tardi pur di iniziare a diffonderla il prima possibile.
E Genchi queste cose le sa....vede le nostre mail su facebook, sa quanti iscritti hanno i suoi gruppi e manda i poke a Margherita ( PS....che cavolo sono sti poke!!!).
E lo dice anche in questo filmato.....e proprio per questo non si sente abbandonato.
Forza continuamo così ed iscrivetevi ai gruppi....trovate il collegamento diretto in questo sito.

PS e' nato un nuovo sito per parlare di mafia al Nord piacenzapuntozero.blogspot.com.

Abbiamo bisogno di collaboratori ed articoli sul tema del vostro territorio.

E non lasciamo da solo neppure De Magistris.....adesso più che mai!

Gianfranco dice:

Queste le parole di quel mentecatto di Gasparri.Da notare che quello che lui si chiede nei confronti di Genchi è quello che milioni di italiani pensano di lui ( compresa sua madre)

GASPARRI, GENCHI ANCORA LAVORA? UNO SCANDALO

- "C'é da augurarsi che risponda al vero la notizia diffusa dalle agenzie circa la perquisizione da parte dei Ros dei carabinieri nella abitazione e negli uffici di Gioacchino Genchi, il presunto consulente che ha devastato gli apparati di sicurezza italiani con attività palesemente illegali". Lo dice il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri che chiede "quale incarico ricopra attualmente Genchi e come mai il capo della polizia e direttore del dipartimento per la pubblica sicurezza, prefetto Manganelli, non lo abbia ancora sospeso dal servizio". "E' uno scandalo - sostiene Gasparri - che una persona del genere lavori ancora all'interno dello Stato ed è una grave responsabilità di chi tollera una cosa di questa natura. Mi auguro non solo che la perquisizione sia vera, ma che vengano distrutte le illegali banche dati accumulate da Genchi e che lo stesso venga portato nell'unico luogo dove merita di essere portato attualmente".

sabato 14 marzo 2009

Intervista a Genchi.....una voce dimenticata!



Chissà come mai giornali , televisioni e siti convenzionali non danno a Genchi la possibilità di raccontare la sua versione dei fatti.
E' molto strana la cosa: la 'par condition' vale per la politica ma non per difendersi di una accusa.....
Cmq riportiamo una intervista a Genchi del 7 gennaio.
Ecco la notizia ANSA :Perquisita abitazione-ufficio Genchi 13 marzo 2009

Palermo. La Procura di Roma ha disposto la perquisizione dell'abitazione-ufficio del consulente informatico Gioacchino Genchi, nell'ambito dell'inchiesta in cui è indagato per abuso d'ufficio e violazione della privacy.
La perquisizione, in piazza Principe Camporeale a Palermo, viene effettuata in questo momento dai carabinieri del Ros guidati dal colonnello Angelosanto. Il decreto di perquisizione è firmato dai procuratori aggiunti di Roma Achille Toro e Nello Rossi, titolari dell'inchiesta sul cosiddetto archivio Genchi, il megacontenitore di tabulati telefonici Secondo quanto si è appreso, i carabinieri del Ros, giunti in mattinata insieme a dei loro tecnici, sono ancora al lavoro nella società del consulente, la Centro servizi informatici, dove è presente anche il difensore di Genchi. Accertamenti sono stati compiuti anche nell'abitazione. Scopo della perquisizione, sempre secondo quanto è stato possibile apprendere, quello di sequestrare tutti i dati sensibili raccolti nell'ambito dell'inchiesta Why not, e sui quali si è già pronunciato il Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. I carabinieri intendono anche individuare le procedure di elaborazione di questi dati.

La solidarietà di Antimafiaduemila che da anni scrive di mafia ed appoggia il progetto umanitario Funima International che da sostegno alla popolazioni di Argentina, Uruguay ed Paraguay
Continua

ANCHE NOI SOSTENIAMO GIOACCHINO GENCHI!

Potete iscrivervi ai suoi gruppi maggiori su facebook cliccando sui banner qui a fianco.

mercoledì 11 marzo 2009

Parla Genchi...



Qui si parla di un'altra vittima ....ma come mai chi tocca il caso viene trasferito?
E nel finale un bell'intervento di Paolo Rossi.

Venerdì prossimo su left-Avenimenti uscirà un ampio servizio sulla vicenda Why-not con un’approfondita intervista al consulente di De Magistris. Nel tardo pomeriggio di ieri l’attacco del presidente del Francesco e il conseguente precipitare della situazione mi impone, per dovere di cronaca, di “rilasciare” l’audio di parte di quell’intervista., segui il link!

( Continua)

PS Nel sito trovate i banner con il collegamento diretto ai gruppi di Genchi...ISCRIVETEVI ED INVITATE AD ISCRIVERSI!!!
DOBBIAMO ESSERE TUTTI Lì!!!!!

La Sardegna MAI VISTA!!!!

Una amica mi ha fatto avere questo video della contestazione a Nuoro dopo la vittoria del Popolo deele Libertà.

Finora avevamo visto sono filmati di festeggiamenti e del nostro Presidente del Consiglio che ci invitava a darci tutti al giardinaggio ed al mestiere del contadino ( una delle poche idee intelligenti peccato che con le tasse da pagare allo stato, i prezzi fatti sempre da chi comanda in modo da avere solo loro il massimo profitto NON CONVIENE!!!) ma C'E' DELL'ALTRO......

Come il nostro Corso di disinformazione insegna le manifestazione di protesta NON HANNO VISIBILITA' nei giornali e nelle Tv : ci sono ma rimangono relegate nelle piazze dove avvengono senza che nessun eco si allontani da lì!

Ma per il momento you-tube ci permette di condividere questi eventi , venirne a conoscenza e farli conoscere a chi purtroppo crede solo a quello che è scritto nei giornali: inizio a pensare che siamo in di più di quelli che pensiamo solo che non sappiamo dell'esistenza degli altri ( non dimentichiamo poi il popolo dei pigri, dei depressi cronici e superimpegnati che non hanno il la voglia o il tempo si andare a manifestare!).

Vediamo se ulteriori sviluppi alla questione ci daranno ragione....

martedì 10 marzo 2009

Rizzotto e il latifondo morte di un comunista

Continuamo con LIBERA MEMORIA Qui la storia del sindacalista Placido Rizzotto raccontata molto bene da Luca Tescaroli.....leggetelo , molto bella la parte finale che racconta come si provo a deviare le indagini in tutte le direzioni possibili pur di non parlare di mafia!!!
......chissà perchè mi sembra un deja vu!!!!

di Luca Tescaroli - 10 marzo 2009
In una fredda tarda serata di fine inverno, un uomo coraggioso, che aveva da poco compiuto 34 anni, uscì dalla Camera del lavoro di Corleone in compagnia di due amici, con i quali si era trattenuto a discutere. Indossava pantaloni blu, giacca chiara, cappotto verde, berretto grigio e scarponi di tipo americano con suole e tacchi di gomma.

L'oscurità era calata su quel piccolo paese annidato nel cuore dell´entroterra occidentale della Sicilia, quando iniziò a passeggiare. Percorse via Bentivegna e si fermò all´incrocio con via San Martino per aspettare il medico condotto Michele Navarra, con il quale doveva parlare degli elenchi anagrafici dei braccianti agricoli di Ficuzza. Navarra quella sera non arrivò. I tre vennero, invece, avvicinati da Pasquale Criscione, suo vicino di casa e gabelloto dell´ex feudo Drago, che dopo poco rimase l´unico accompagnatore di quel giovane, fino a quando non venne raggiunto in via Sant´Elena da Luciano Leggio, che da sotto il cappotto gli puntò una pistola al fianco e gli disse di stare tranquillo perché voleva solo parlargli. Intanto, Vincenzo Collura sopraggiunse e prese quell´uomo sotto l´altro braccio. Divincolandosi con uno strattone dalla stretta, tentò una fuga disperata. Fu breve perché vi erano altre persone nascoste ad aspettarlo. Urlò a squarciagola, ma gli misero in testa delle coperte e lo picchiarono vigorosamente.
Continua
Per saperne di più: Placido Rizzotto Wikipedia , Luca Tescaroli intervista , Colletti sporchi , Audio ultima presentazione Colletti sporchi a Palermo con Salvatore Borsellino e Antonio Ingroia, ( in caso di problemi aprite una finistra esterna)

giovedì 5 marzo 2009

Addio paese delle mezze verità!



Aggiornamento sul caso Genchi direttamente Da genchi e dal suo sito http://gioacchinogenchi.blogspot.com/ .

Dopo Rutelli, Gasparri e Farina, la staffetta del mio linciaggio è ripassata a Cicchitto

Testo dell'agenzia de "il Velino" delle 13:21 di oggi, 03-03-2009)

Genchi, Cicchitto: non escludo commissione ma si muova magistratura - “Una commissione di inchiesta parlamentare sulle intercettazioni può essere uno sbocco e non la escludo a priori, mi auguro però che nel frattempo la magistratura - che ha molti più elementi di quanti abbiamo avuto noi come Copasir - si muova”. Lo ha detto al VELINO il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto, e membro del Copasir, a proposito dell’affaire Genchi.

Dal blog di Genchi :Dopo gli attacchi di Rutelli, di Gasparri e di Farina, la staffetta del mio linciaggio è oggi passata oggi all’on. Fabrizio Cicchitto. Proprio Cicchitto, forse tenendo fede alla sua prima "tessera", spinge la Procura di Roma ad agire contro di me, utilizzando ancora le colonne de “il Velino”.
Proprio da “il Velino” - vedi caso – sono partiti con significativa coincidenza temporale i primi attacchi nei miei confronti e nei confronti del dr. Luigi de Magistris, con l’agenzia delle 18:29 del 03-10-2007, puntualmente ripresa il giorno successivo da Paolo Pollichieni su “Calabria Ora”, da Guido Ruotolo su "La Stampa" e da Renato Farina su "Libero" . ( leggi il resto )

Dopo la dichiarazione di Genchi sul blog di Grillo su facebook sono nati moltissimi gruppi a suo nome....del resto ha detto parole che tutti avrebbero voluto sentire perchè, come dice la canzone, in Italia esistono solo mezzeverità ma le mezze verità generano MEZZI UOMINI!!!
Ed è dura camminare dritti e portare avanti le proprie idee e principi in un paese così!!!!
Quindi noi siamo qui per sostenere Genchi e fornire le prove che ogni attacco nei suoi confronti non è altro che il tentativo di distruggere la sua immagine pubblica: e lo faremo raccontando e facendo raccontare la storia di altri UOMINI GIUSTI CHE HANNO SUBITO LO STESSO TRATTAMENTO.....perchè la storia si ripete sempre uguale , le persone cattive hanno poco fantasia forse perchè sono SENZA CUORE!!!
Sosteniamo Genchi su Facebook , se siete iscritti basta mettere Genchi su ricerca in alto a destra e vi compariranno i gruppi a suo nome. Scegliete fra tutti quelli con più iscritti in modo da fare un grande gruppo, una piccola manifestazione 24 su 24 a suo favore.
E Genchi saprà del vostro appoggio perchè anche Genchi e su facebook ed al momento ha più di 2800 amici!!!( P.S. adesso non chiedegli l'amicizia tutti insieme perchè se ha troppi amici lo cancellano...ISCRIVETEVI AI GRUPPI!!!)
Quindi al prossimo aggiornamento...vi lascio ad un brano tratto dall'introduzione di Giancarlo Caselli al libro 'Perchè la mafia ha vinto ' di Nicola Tranfaglia .

Dopo un breve introduzione che racconta l'evoluzione nel tempo della lotta alla mafia passata dal negare l'esistenza di quest'ultima, a buoni strumenti di investigazione e tecnologici come la DIA (direzione investigativa antimafia) e le intercettazioni , che permettono ogni giorno nuove scoperte.
Dopo le stragi del 1992 è stata fatta la legge sui pentiti che ha fatto addirittura scuola: infatti la nuova convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità trans-nazionale firmata a Palermo nel 2000, prevede delle misure pensate sulla nostra esperienza come come il reato di partecipazione a un gruppo criminale organizzato , la confisca dei beni dell'associazione, la protezione dei testimoni , l'assistenza alle vittime e l'incentivazione dei 'pentimenti'.
Poi il libro continua"Quel che non cambia o che cambia troppo poco E’ LA POLITICA, O PERLOMENO CERTA POLITICA E QUI IL PESSIMISMO DI TRANFAGLIA (PERCHE’ LA MAFIA HA VINTO ) PUO’ PESCARE A PIENE MANI .
Va premesso che il contrasto di “ COSA NOSTRA “ per quanto concerne l'ALA così detta MILITARE DELL’ORGANIZZAZIONE ormai registra una forte e RASSICURANTE CONTINUITA’(dall'arresto di Riina e soci, di Provenzano e la mega-inchiesta 'Old-Brige')che dimostra come l'apparato investigativo-giudiziario antimafia si sia stabilmente assestato su livelli DI ASSOLUTA ECCELLENZA .
Non altrettanta continuità , però, è dato di registrare sul versante del contrasto delle così dette “RELAZIONI ESTERNE” , vale a dire le COMPLICITA’ , COPERTURE E COLLUSIONI CON PEZZI DEL MONDO LEGALE ( politica, affari, imprenditoria, istituzioni ) CHE RAPPRESENTANO LA SPINA DORSALE , IL NERBO DEL POTERE MAFIOSO."
Alla prossima

domenica 1 marzo 2009

IL VESPAIO E' STATO DISTURBATO......SOSTENIAMO GIACCHINO GENCHI!!!!




Chi segue il blog di Grillo questa intervista l'ha già vista e sà la portata delle sue dichiarazioni.
Bene IL VESPAIO E' STATO DISTURBATO!
Prepariamo quindi alla reazione delle voraci api.....si farà qualsiasi cosa per deleggittimarlo, menzogne, polemiche inutili ma qui dobbiamo essere tutti insieme a sostenerlo.
Faranno di tutto per farci desistere.....e lo potranno attaccare solo quando lo lasceremo da solo.
Ma noi ragazzi non lo lasceremo mai anzi FAREMO DI PIU'...parleremo dei suo lavoro ed aiuteremo tutti a capire da che parte sta la verita: secondo voi sta dalla parte di chi ha da perdere miliardi fra interessi vari o un povero consulente delle magistratura?

Non so come mai ma l'accoppiata verità-soldi NON MI CONVINCE!!!
Mi dispiace ma siete tutti invitati a fare un esame di coscienza....
Qui possiamo migliorare e sperare in un futuro migliore SOLO SE RISOLVIAMO I PROBLEMI DI TUTTI!!!!
Quindi uniti contro la corruzione......che fa di tutto per interrompere le indagini.
E non dimenticate che chi non ha nulla da nascondere NON A NESSUN GUADAGNO A TENERE QUESTO COMPORTAMENTO.....anzi solo da perdere!
Non oso neppure pensare che vespaio abbiamo toccato.....preparatevi ad UN LUNGO VIAGGIO!!!
Su facebook sono nati moltisimi gruppi e pagine di fan a suo sostegno.....iscrivetevi ed unitevi ai gruppi. Perchè Gioacchino Genchi è su Facebook e vedrà le cifre, potrà tirare le somme e vedere che GLI ITALIANI SONO CON LUI!!!!

Riporto la parte più importante della sua intervista.....
"Però sicuramente la verità verrà a galla! E non ci vogliono né archivi né dati perché sono tre o quattro cose molto semplici. Le intercettazioni di Saladino utili saranno una decina, quando fu intercettato prima che De Magistris iniziasse le indagini, ma sono chiarissime! E l'attacco che viene fatto nei miei confronti parte esattamente dagli stessi soggetti che io avevo identificato la sera del diciannove luglio del 1992 dopo la strage di via D'Amelio, mentre vedevo ancora il cadavere di Paolo Borsellino che bruciava e la povera Emanuela Loi che cadeva a pezzi dalle mura di via D'Amelio numero diciannove dov'è scoppiata la bomba, le stesse persone, gli stessi soggetti, la stessa vicenda che io trovai allora la trovo adesso!
Ancora nessuno ha detto che io sono folle. Anzi, sarò pericoloso, terribile ma che sono folle non l'ha detto nessuno. Bene allora quello che io dico non è la parola di un folle perché io dimostrerò tutte queste cose. E questa è l'occasione perché ci sia una resa dei conti in Italia. A cominciare dalle stragi di via D'Amelio alla strage di Capaci. Perché queste collusioni fra apparati dello Stato servizi segreti, gente del malaffare e gente della politica, è bene che gli italiani comincino a sapere cosa è stata."

Dicono di lui Antimafia 2000 ( funima intenational) , wikio , Crime blog.it

venerdì 27 febbraio 2009

Sentenza del Tar del Lazio su Pino Masciari

Dopo 50 mesi dalla presentazione del ricorso e dodici anni di esilio, il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, ha prodotto una prima risposta per la famiglia Masciari.
Lo diciamo subito: è “interlocutoria“, per cui siamo consapevoli che ci sarà ancora da dire.
Il 23 Aprile è stata infatti convocata un’altra udienza pubblica in merito a nuova documentazione proposta dai Masciari.
Non vogliamo tentare di infilarci in pericolose letture tecniche, ci sono persone molto più competenti ed adatte di noi amici di Pino e Marisa, siamo certi che gli avvocati che tutelano le loro (e nostre) ragioni sapranno farlo nel migliore dei modi insomma.

Però.

Da molto tempo tutti aspettiamo.

E’ il momento di condividere le piccole grandi Vittorie che i nostri amici Pino e Marisa hanno compiuto a tutela loro, di tutti i testimoni e nostra in qualità di cittadini.
Ce lo siamo ripetuto più volte, ma ora lo ribadiamo con più forza:


Leggi il resto...

Il GRANDE BUCO DEI CONTI DI PALERMO

Il grande buco dei conti di Palermo

Secondo il sindaco Diego Cammarata servono subito duecento milioni
Il 72 per cento del bilancio va via in stipendi ai dipendenti, uno ogni 30 abitanti

...........
In soldoni? Presto detto: su 866 milioni l'anno di spese correnti, il Municipio di Palermo ne scuce 623 (il 72%) per pagare 21.895 dipendenti. Ottomila più di dieci anni fa. Un po' diretti, un po' precari stabilizzati nelle aziende partecipate. Media: un dipendente comunale ogni 30 abitanti. Un carico insostenibile. E ogni giorno più gravoso. Basti dire che alla catastrofica azienda della nettezza urbana, quell'Amia appena salvata dal governo Berlusconi col regalo di 80 milioni di euro nel decreto «milleproroghe» che ha tolto il sonno a tanti sindaci leghisti, c'era fino a poco fa un accordo: un padre poteva lasciare il posto di lavoro al figlio. Col risultato, accusa Maurizio Pellegrino, un consigliere dell'opposizione autore di un esposto micidiale alla Corte dei Conti, «che nel 2008, nonostante il bilancio disastroso e il forte esubero di personale, sono state fatte oltre 400 assunzioni. E che prima d'andarsene, a dicembre, il vecchio Cda ha assorbito altri 80 lavoratori di una ditta privata». Indispensabili? Risponde una tabella che confronta i dati della nettezza urbana di Palermo, Genova e Torino: con la metà degli abitanti, il capoluogo siciliano ha circa mezzo migliaio di dipendenti in più di quello piemontese. Uno ogni 259 abitanti sotto il monte Pellegrino, uno ogni 577 sotto la Mole Antonelliana. Totale dei rifiuti raccolti in un anno per dipendente: 164 tonnellate a Palermo, 220 a Genova, 491 a Torino.

Continua

Pubblicato da Aurelia Gavioli

Come nel film "sliding door"

Come nel film "sliding door" in cui il destino del protagonista cambia completamente se esce da una parte o dall'altra della "porta scorrevole" mi piacerebbe tanto sapere come sarebbe andata a finire per l'Italia se Falcone e la moglie, Borsellino, e tutte le persone che li proteggevano non fossero saltati in aria oppure se si fosse trovata l'agenda rossa... siamo talmente immersi in una realtà oscena che qualunque cosa si riesca ad immaginare sembra sempre molto meglio del presente.

Stamattina inizio la giornata con un articolo di Gian Antonio Stella passato sul Corriere
Tutto questo abnorme numero di dipendenti comunali a Palermo, ma credo in molti altri enti siciliani, ad esempio la regione, vuoi micca dire che rappresenti il frutto dell'elevato numero di voti di scambio ..
Ancora mi chiedo come si potranno cambiare le cose se tanta gente trae profitto diretto dall'essersi venduti ad un sistema così marcio ed invasivo.

Io vorrei che il voto nelle regioni ad alta densità mafiosa non possa influire sulle scelte politiche di una nazione intera; ma poi guardo il comune dove abito e mi accorgo di tante piccole schifezze.. di scambi di favori tra chi è magari a capo di qualche grossa associazione portatrice di interessi economici e chi invece dovrebbe sedere in consiglio comunale per il bene comune ed invece pensa solo al proprio bene e come fare per essere rieletto al prossimo mandato.

IO SO.
Ma per ora non posso dire di più..

Pubblicato da Aurelia Gavioli

Il parlamento 'privato' di Miccichè

IL PARLAMENTO ‘PRIVATO’ DI MICCICHE’
Questo breve dossier si trova nel sito del PRC Sicilia ed è un documento che mi pare abbastanza recente e che analizza i rapporti tra la regione sicilia e le istituzioni e le fondazioni ad essa legata. Se poi sia tendenzioso lascio giudicare ad altri che io non ho le conoscenze per dirlo, ma a prima lettura mi pare interessante.
IL GOVERNO PARALLELO DI CUFFARO:
- SICILIA PATRIMONIO IMMOBILIARE SPA
- SICILIA E-INNOVAZIONE SPA
- IL CERISDI DI MANNINO
- SVILUPPO ITALIA SICILIA
- RISCOSSIONE SICILIA SPA
- UN DIPARTIMENTO PER FAUSTO SPAGNA


I volti senza nome di via D’Amelio
Massimo Ciancimino e Gaspare Spatuzza ricostruiscono nuovi scenari sulla strage. Quando incominciò la trattativa fra lo Stato e Cosa nostra? Prima di quanto ipotizzato finora
di Pietro Orsatti (su left n°3, 23 gennaio 2009)

In questo lavoro torna a spuntare fuori il nome di Vincenzo Paradiso di Sviluppo Italia Sicilia, ma la cui posizione è stata però di fatto archiviata per mancanza di indizi determinanti.
Pubblicato da Aurelia Gavioli

lunedì 23 febbraio 2009

Laboratorio di giornalismo civico

Di Lorenzo Baldo, vicedirettore di Antimafiaduemila ( Progetto Funima International: aiutiamo i bambini del Sudamerica Nota: Antimafiaduemila usa i suoi mezzi per portare avanti 2 progetti colossali, fare giornalismo di inchiesta sulla mafia ed aiutare i bambini del Sudamerica in gravissime condizioni di povertà ( Diario del saccheggio qui ): da oggi in poi ad antimafiaduemila verranno collegati entrambi.....chi ha la possibilità di dare una mano lo faccia, le indicazioni sono nel sito riportato. Grazie )
ANTIMAFIADuemila nasce il 25 marzo del 2000 da un gruppo di amici che condivide lo stesso ideale di giustizia, e soprattutto dalla volontà del nostro direttore Giorgio Bongiovanni, siciliano, che ha unito una personale esperienza spirituale ad un forte impegno civile contro la mafia.
Quello che anima la redazione è uno spirito di servizio che si fonda essenzialmente sulla ricerca della verità sui mandanti esterni nelle stragi del biennio '92/'93. Soprattutto per quanto riguarda la strage di via d'Amelio dove è morto Paolo Borsellino e gli agenti di scorta Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina. Una strage che ha visto coinvolti pezzi deviati dello Stato e che è stata sancita da quella “trattativa” tra mafia e Stato alla quale Paolo Borsellino si era opposto con tutte le sue forze.

Laboratorio di giornalismo civico

Joseph Pulitzer è il noto giornalista nato in Ungheria nel 1847 il cui nome da il titolo al prestigioso premio assegnato ogni anno dal 1917 dalla "Columbia University" di New York a giornalisti e scrittori americani, il famoso “Premio Pulitzer”.

L’aforisma che ritengo possa rappresentare uno dei pilastri fondamentali del mestiere di giornalista recita così:

Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sé non è forse sufficiente ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri.”

Questo è uno dei motivi per cui da quasi 10 anni esiste Antimafia Duemila: portare alla luce fatti, notizie sul fenomeno di Cosa Nostra che ha segnato oltre 200 anni della nostra storia; fornendo una chiave di lettura per comprendere la complessità di questa organizzazione criminale e la sua pericolosità per il futuro della nostra democrazia.

Siamo di fronte a un fenomeno criminale che senza l’apporto di “poteri occulti” non sarebbe riuscito a compiere le azioni più eclatanti che hanno insanguinato l’Italia.
Stragi e omicidi avvolti in una fitta nebbia molto spesso resa impenetrabile da una stampa complice e asservita a quelli che Giovanni Falcone definiva “ibridi connubi fra criminalità organizzata, alcuni centri di potere extraistituzionali e settori devianti dello Stato”.

Ed è in questo “gioco grande” che l’Informazione ha un ruolo strategico.
Oggi come ieri il rischio che corriamo è che l’informazione occultata, falsata o totalmente distorta tenti di cambiare a suo modo il corso della storia.
Il nostro futuro come cittadini del mondo è a un bivio, può prendere una direzione o un’altra a seconda delle volontà di coloro che gestiscono il potere mondiale
:
una direzione di evoluzione pacifica è quella che tutti auspichiamo, ma da quello che succede nel mondo sembra più probabile che l’evoluzione del genere umano prenda una direzione opposta, segnata ulteriormente da guerre e da profonde ingiustizie. E questo grazie anche al potere di controllo dei mezzi di informazione.

Alcuni anni fa il professor Noam Chomsky ha affrontato Il rapporto tra potere politico e verità, intesa come l’immagine del mondo fornita ai cittadini dal sistema dei media”.
Chomsky ha osservato in particolare due aspetti di questo sistema:
- I media non sono lo specchio della realtà che descrivono ma piuttosto i portavoce di una particolare visione della realtà rappresentativa delle élite economiche e politiche ai vertici della società;
- la filosofia dell’intrattenimento (che è la base dell’attività dei mass media), viene considerata da Chomsky come una tecnica per addormentare lo spirito critico degli individui cullandoli in una passività priva di significati.
- Chomsky considera i media come gli strumenti utilizzati, per costruire il consenso, dalle grandi società di comunicazione, nelle mani dei gruppi al potere.

Le notizie che appaiono sui media risultano pertanto filtrate attraverso una sorta di dogana dell’informazione che sceglie le priorità da dare e gli argomenti ai quali offrire maggiore visibilità;
Le società di comunicazione che controllano i media si comportano nei confronti delle leggi di mercato come se fossero normali imprese economiche perseguendo cioè obiettivi prettamente redditizi.

Un problema reale che in Italia viviamo ormai da molti anni, con l’aggravante che qui da noi il potere politico può arrivare a condizionare i Media a volte in convergenza con Cosa Nostra e quegli ibridi connubi con i settori deviati dello Stato che a suo tempo Falcone aveva individuato.

Non dimentichiamoci che nel 2005, secondo il rapporto di Freedom house sulla libertà di stampa, l'Italia era al 79° posto nella categoria “parzialmente libera” (a parimerito con il Botswana - in Africa, unica nazione in Europa insieme alla Turchia). E nonostante nel rapporto del 2007 che faceva riferimento al periodo del dopo elezioni del 2006 vinte da Prodi, l'Italia sia salita di classifica nella categoria “libera”, la situazione attuale è tuttaltro che rosea.

Secondo il rapporto pubblicato dal Comitato Internazionale per la Protezione dei Giornalisti (CPJ) di un paio di anni fa sette volte su dieci i giornalisti sono deliberatamente uccisi a causa dei loro reportage.

Governi e autorità militari sono responsabili del 27 per cento degli omicidi avvenuti negli ultimi 15 anni. Ma non ci sono solo i giornalisti ammazzati. Ci sono anche quelli in carcere, che oggi nel mondo sono oltre 150. Fino al 2005 la Cina era il paese alla testa della lista, con trentadue arresti.

Di questi, la metà riguardava giornalisti che scrivevano su internet.
Il secondo posto veniva occupato da Cuba, con 32 giornalisti e scrittori incarcerati, la maggior parte dei quali catturati durante i fatti del 2 marzo 2003, quando il governo intervenne con mano dura conto ogni forma di dissidenza.

Per quanto riguarda i giornalisti ammazzati dalla mafia la storia del nostro Paese ne è tragicamente costellata: Cosimo Cristina, Mauro De Mauro, Giovanni Spampinato, Giuseppe Impastato, Mario Francese, Giuseppe Fava, Mauro Rostagno, Beppe Alfano,… uomini calati completamente nella realtà, che hanno sfidato la logica del potere, finendo poi per essere ammazzati.
Come simbolo del coraggio di questi uomini cito un brano dell'ultima intervista di Pippo Fava, direttore de I Siciliani, intervista trasmessa su Rete4 nel programma di Enzo Biagi “Filmstory”, il 28 dicembre 1983, una settimana prima di essere assassinato dalla mafia il 5 gennaio 1984
«Mi rendo conto - diceva Giuseppe Fava - che c'è un'enorme confusione sul problema della mafia. I mafiosi stanno in Parlamento, i mafiosi a volte sono ministri, i mafiosi sono banchieri, i mafiosi sono quelli che in questo momento sono ai vertici della nazione>>.

Pippo Fava come pochi altri aveva compreso fino in fondo il legame indissolubile fra Mafia e Politica, quel legame che aveva sancito la sua condanna a morte come quella degli altri colleghi ammazzati.
Oggi magari in Italia i giornalisti non vengono più ammazzati dalla mafia "fisicamente", ma moralmente si.

Il caso dei colleghi dell’emittente televisiva Telecolor licenziati un paio di anni fa, lo stesso licenziamento del giornalista Marco Benanti per un suo vecchio articolo sulla mafia a Sigonella, o gli attacchi e le condanne subiti da Carlo Ruta per le sue inchieste sono solo gli ultimi della lista. Per non parlare della sospensione dall'incarico di Carlo Vulpio (del Corriere della Sera) che si occupava del trasferimento di Luigi De Magistris. Una vera e propria censura.

Per ritornare al problema del silenzio sulle mafie basta ricordare che il “Segreto” rappresenta il punto di forza principale di Cosa Nostra e qui mi baso essenzialmente sul dossier “Mafia&servizi segreti” pubblicato qualche tempo fa sul nostro giornale.

L’Italia è di fatto una Repubblica fondata sul segreto.
Segrete sono le strategie politiche, segrete sono le organizzazioni criminali, segreta è la verità sulle stragi, segreti sono i servizi che servono a mantenere i segreti.
Segreta è la vera storia del nostro Paese. Segreto è il vero volto della realtà.

Per un semplice motivo: il potere si fonda sul segreto e Cosa Nostra si fonda sul segreto.
Forse nessun paese del mondo cosiddetto civile-occidentale come l’Italia detiene un così alto numero di Segreti di Stato legati a vergognose stragi di cui, a distanza di decine di anni, si conoscono a malapena gli esecutori materiali.
Una tragica “anomalia” che affonda le sue radici nella storia della nostra democrazia.

(Video “I pentiti l'arma vincente contro Cosa Nostra”)


Dopo aver ascoltato chi ha vissuto alcune fasi di questa “trattativa” è doveroso dare la parola a chi per colpa di questo “patto” tra pezzi delle Istituzioni e Cosa Nostra ha perduto la vita. Si tratta di un documentario con alcuni stralci di interventi di Falcone e Borsellino, vi prego di fare attenzione alle parole di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino che in alcuni casi sono tratte da discorsi dei due giudici di 20 anni fa.
Discorsi che di fatto avevano anticipato i tempi. E di cui ne cogliamo la grande attualità nonostante i tentativi di stravolgerne il senso che periodicamente vengono messi in atto da più parti.

(Video “Il potere e la mafia”)


Dopo aver ascoltato queste testimonianze dirette vorrei concludere questo laboratorio con alcune analisi e soprattutto con alcune proposte.

Cominciamo subito con la proposta di pretendere che la lotta alla mafia sia considerata una priorità nell'azione di Governo. Una vera e propria Utopia, vissuta nel biennio del governo di centrosinistra e ovviamente in quello attuale il cui premier, pluri inquisito, viene citato ampiamente nei decreti di archiviazioni per le stragi del '92 insieme al condannato per mafia a 9 anni (se pur in primo grado) Marcello Dell'Utri, suo naturale braccio destro.

(link: http://www.societacivile.it/memoria/articoli_memoria/archiviazione.pdf
Subito dopo è necessario un reale “ridimensionamento” del Segreto di Stato che ancora oggi viene usato e abusato da tutti i governi;
In certi casi (dove pezzi deviati delle istituzioni sono stati complici della mafia o che comunque hanno “coperto” dei reati gravi) se non verrà abolito il Segreto di Stato non avremo mai ne Giustizia ne tanto meno Verità.

E ancora, per rimanere nell’ambito delle proposte da avanzare:
- L’istituzione di una legislazione più snella e priva di lungaggini burocratiche, che favorisca realmente l’erogazione di fondi pubblici da destinare alla nascita e allo sviluppo di iniziative editoriali alternative ai grandi gruppi;

- Una legislazione che di fatto impedisca il radicamento nel territorio di un vero e proprio “monopolio” dell’informazione (come nel caso della Sicilia con l’editore Mario Ciancio Sanfilippo) favorendo al contrario le realtà editoriali indipendenti;

- Una nuova legislazione che regolarizzi il finanziamento pubblico all’editoria nello specifico per quanto concerne l’erogazione dei fondi pubblici da destinare ai giornali cosiddetti “di partito”.

Con l'attuale riforma della giustizia, oltre agli stessi magistrati anche i giornalisti rischiano una vera e propria censura che porta allo svuotamento della libertà di informazione.
I danni che il ddl Berlusconi-Ghedini-Alfano sulle intercettazioni provocherà sulle indagini e i processi sono devastanti.

Non si potrà più raccontare nulla fino all'inizio dei processi. Cioè per anni e anni. Neanche le notizie che non sono più coperte da segreto, perché anche su quelle entrerà in vigore il divieto di pubblicazione che riguarda non soltanto gli atti e le intercettazioni, ma anche il loro contenuto.
Non si potrà quindi più riportarli né testualmente né per riassunto.

Si tratta di una legge illiberale e liberticida alla quale come ANTIMAFIADuemila abbiamo già risposto attraverso il nostro sito che come redazione giornalistica ci uniamo a coloro che faranno una vera e propria “disobbedienza civile” continuando a informare i lettori.

Di fatto come spiega benissimo Marco Travaglio, una volta processati non resta che chiedere al giudice di eccepire dinanzi alla Consulta e alla Corte europea la illegittimità della nuova legge rispetto all'articolo 21 della Costituzione e all'articolo 10 della Convenzione europea sui diritti dell'uomo e le libertà fondamentali («Ogni persona ha diritto alla libertà d'espressione. Tale diritto include la libertà d'opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche», con possibili restrizioni solo in caso di notizie «riservate» o dannose per la sicurezza e la reputazione).

Conclusioni:

Fare oggi giornalismo di inchiesta significa essere pronti alla solitudine e a mille altre difficoltà, a partire da quelle economiche. Vale comunque la pena di farlo o per lo meno di provarci. E questo per rendere onore a chi prima di noi ha difeso fino all’estremo sacrificio il principio della libertà di informazione in nome della giustizia e della verità.

Sul versante del giornalismo antimafia, oltre a Narcomafie di don Luigi Ciotti, ci sono altre realtà editoriali, cito ad esempio: Libera Informazione diretto da Roberto Morrione, Casablanca e U Cuntu diretti da Riccardo Orioles, L’Isola Possibile, Il Pizzino, per non parlare dell'emittente televisiva di Partinico Telejato diretta da Pino Maniaci e tante altre ancora.

Come Antimafia Duemila stiamo anche promuovendo il progetto televisivo di Giulietto Chiesa Pandora Tv, uno spazio di informazione indipendente in onda sulla TV satellitare, su reti regionali e sul web, uno spazio che è nato dall'impegno di professionisti della comunicazione che si battono da sempre per la libera informazione e che si basa sull'appoggio da basso, dalla gente comune che si associa sostenendo.

Oltre a Giulietto Chiesa che ne è il fondatore, tra i primi firmatari vi sono:
Tana de Zulueta, Claudio Fracassi, don Andrea Gallo, Giuliano Giuliani, Udo Gumpel, Sabina Guzzanti, Gianni Minà, Roberto Morrione, Diego Novelli, Moni Ovadia, Lidia Ravera, Ennio Remondino, David Riondino, Caparezza, Francesco Sylos Labini, Antonio Tabucchi, Gianni Vattimo, Vauro, Elio Veltri, Dario Vergassola, Alex Zanotelli e tanti altri. Ma c'è il bisogno di una maggiore partecipazione a livello popolare e su questo punto vi invito a leggere il progetto di Pandora Tv presente sul nostro sito.

Il nostro compito, di ognuno di noi, è quello di sostenere “i giusti”, uomini e donne che si battono per la giustizia; unirci, fare rete, sostenere una causa giusta dando un senso alla nostra esistenza, evitando sterili divisioni che fanno solamente il gioco della mafia.

Joseph Pulitzer diceva che «Una stampa cinica e mercenaria prima o poi creerà un pubblico ignobile» ed è contro questa profezia (purtroppo in parte già avverata), che dobbiamo porre tutti i nostri sforzi nel nome di chi ha pagato con la vita il suo credo per quella che può essere considerata la “missione” di giornalista: informare, denunciare, raccontare i fatti a futura memoria.

Solo con un’Informazione onesta e libera si avranno gli strumenti necessari affinché l’utopia di una società migliore possa realizzarsi attraverso ognuno di noi, attraverso scelte consapevoli a tutti i livelli: da quello politico a quello sociale-morale- sprituale, rendendo così giustizia a tutti quelli che prima di noi hanno pagato con la vita il coraggio delle loro azioni.
A noi giornalisti resta la responsabilità di mantenere vivo quel principio di verità e di libertà per il quale come diceva Pippo Fava vale la pena di vivere.
Lorenzo Baldo

Info: http://www.antimafiaduemila.com/

E se fosse l'alba di un nuovo giorno?

La scorsa settimana le persone che aspettavano la verità sulla morte di Borsellino hanno ricevuto una bruttissima notizia:MAFIA: DIFESA ARCANGIOLI,CASSAZIONE CONFERMA PROSCIOGLIMENTO
Ecco il resto della notizia del 17 febbraio 2009
Palermo. Sulla scomparsa dell'agenda rossa nella quale il magistrato assassinato dalla mafia nel '92 scriveva sviluppi di indagini e riflessioni come raccontano amici e familiari di Borsellino, la procura di Caltanissetta ha cominciato a indagare subito dopo la strage di via D'Amelio. Per molto tempo il fascicolo è rimasto a carico di ignoti, poi il gip nisseno Ottavio Sferlazza ha ordinato ai pm l'iscrizione nel registro degli indagati di Arcangioli per furto aggravato. Tra gli indizi che avevano spinto il giudice a ipotizzare un coinvolgimento del militare nella scomparsa dell'agenda c'erano, tra l'altro, le immagini riprese subito dopo la strage che immortalavano Arcangioli allontanarsi dall'auto in fiamme del magistrato con la borsa che conteneva, solitamente, l'agenda. Successivamente gli investigatori cercando nell'auto blindata di Borsellino non avevano trovato la valigetta, circostanza che aveva indotto il gip a ipotizzare che Arcangioli avesse preso la borsa e ne avesse estratto il documento. A diverse valutazioni, però, era giunto un secondo giudice di Caltanissetta, chiamato, dopo l'imputazione coatta, a pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio a carico di Arcangioli. Il magistrato ha prosciolto l'ufficiale ritenendo che non ci fossero elementi a suo carico per sostenere l'accusa in giudizio. Contro l'ordinanza del gup la Procura, all'epoca guidata da Renato Di Natale, aveva proposto ricorso per Cassazione.
ANSA

La notizia è rimbombata su facebook in molto vesti e quindi in molti sono stati messi al corrente del fatto.
NOTIZIE COME QUESTE POSSONO FARE MOLTO MALE, non un male fisico ma psicologico: non tutti sono abbastanza forti per superare un fatto di tale gravità ed , in situazione generale così difficile, è facile arrendersi alle brutta realtà.

MA NON E' ASSOLUTAMENTE IL MOMENTO!: chiediamo aiuto agli amici e cerchiamo di passare oltre...io posso dire quello che ha aiutato me ed è stato leggere il post umoristico di Gaetano Montalbano 'La borsa di Paolo Borsellino va a prendere il caffè'.
Perchè a volte sdrammatizzare i fatti non vuol dire non prenderli sul serio ma cercare l'energia giusta per superarli...quindi andate a leggervi anche questa versione in fondo pagina.
Ed in caso di necessità
Fascio e Martello e Radiomafiopoli sono a vostra disposizione...salvatevi questi link e VISITATELI PIU' VOLTE AL GIORNO, mattina e sera, QUANTO BASTA!!!
E questo perchè nel nostro cervello c'è una unica sede per la paura e la speranza, il pessimismo e l'ottimismo. E SE C'E' UNO NON C'E' L'ALTRO, SI ESCUDONO.

Ma l'ottimismo è fondamentale infatti favorisce il coraggio e l'innovazione...le armi giuste contro la crisi. ( leggete l'articolo E se fosse l'alba del nuovo giorno?)
Buona lettura quindi.

ANTIMAFIA 2000 Agenda rossa: il tenente colonnello Arcangioli si dimetta
di Giorgio Bongiovanni - 4 aprile 2008
Preso atto della sentenza che proscioglie il tenente colonnello Giovanni Arcangioli dall’accusa di furto aggravato dell’agenda rossa di Paolo Borsellino e in attesa di conoscerne le motivazioni e i conseguenti provvedimenti della procura chiediamo che il suddetto militare rassegni le proprie dimissioni dall’Arma dei Carabinieri.
Presumendo infatti che il giudice abbia ragione sull’estraneità dei fatti dell’allora capitano dei carabinieri non resta che dedurre che egli sia un incompetente e per questo motivo inadatto al prestigioso incarico che ricopre.
E’ infatti inconcepibile che un militare di alto rango, addestrato per far fronte alle situazioni più critiche si trovi sul luogo di una delle stragi più cruente della storia della nostra Repubblica e riferisca all’autorità giudiziaria solo pochi e confusi ricordi tirando in causa altri esponenti dello Stato con dichiarazioni imprecise e contraddittorie. ( continua)

LA MORTE DELLA GIUSTIZIA. Di Salvatore Borsellino 18 Febbraio 2009.
Mi è arrivata in questo momento una notizia alla quale la mia mente si rifiuta di credere. Sono ormai abituato nei 17 anni che sono passati dall'assassinio di Paolo a continuare a vederlo ripetutamente massacrato da tutte le volte che è stata negata la giustizia per quella strage. Da tutte le volte che delle indagini sono state bloccate, dei processi sono stati archiviati nel momento in cui arrivavano ad essere indagati i veri autori di quella strage, i veri assassini di Paolo e dei ragazzi della sua scorta. Quelli che hanno procurato l'esplosivo di tipo miltiare necessario per l'attentato, quelli che dal castello Utveggio hanno premuto il pulsante del telecomando che ha provocato l'esplosione, quelli che in una barca al largo del golfo di Palermo attendevano la comunicazione dell'esito dell'attentato, quelli che si sono precipitati sul luogo dove le macchine continuavano a bruciare, calpestando i pezzi di quei cadaveri e camminando nelle pozzanghere formate dal sangue di quei ragazzi, per potere prelevare l'agenda rossa di Paolo e insieme ad esse le prove della scellerata trattativa tra mafia e Stato per portare avanti la quale Paolo doveva essere eliminato.
Credevo di essere ormai abituato a tutto, di riuscire a resistere a qualsiasi disillusione, a qualsiasi venire meno della speranza di ottenere Giustizia, ma questa volta il colpo è troppo forte, questa volta non so se riuscirò a reggerlo.Il ricorso presentato in Cassazione dalla Procura di Caltanissetta, retta da Sergio Lari, a fronte della sentenza di assoluzione emanata dal GUP nei confronti del Cap. Arcangioli era inoppugnabile. Quella sentenza grida vendetta sia per quanto riguarda la forma giuridica che la sostanza. Basta guardare, nelle fotografie e nei video, il Cap. Arcangioli. Si vede un uomo che si allontana dalla macchina con il suo bottino tra le mani per consegnarlo a chi gli ha ordinato. ( continua)

La borsa di Paolo Borsellino va a prendere il caffè
di Gaetano Montalbano

pubblicata dal blog Ribera Online , post del 4 aprile 2008:

"Come vedete nella foto la borsa di cuoio del giudice Borsellino va in giro da sola tra le macerie di Via D'Amelio. Probabilmente andava a bere un caffè per riprendersi dallo spavento. Sappiamo che successivamente è ritornata, sempre da sola, al proprio posto sull'auto esplosa per i rilievi ufficiali. Secondo la giustizia italiana, infatti, le borse di cuoio dei giudici fatti saltare in aria dai traditori dello Stato godono di vita autonoma. La borsa di Borsellino, in particolare, riusciva ad aprirsi da sola ed i singoli oggetti presenti all'interno avevano la capacità di uscire fuori. Secondo alcune testimonianze attendibili, il giorno della strage una Agenda Rossa, nella quale Paolo Borsellino annotava particolari riservatissimi delle indagini, saltò fuori e preso un aereo si dileguò per il mondo. In Italia esiste gente strana che non credendo a questa verità assoluta voleva processare un tizio che si trovava accanto alla borsa. Sostenevano che fosse stato lui a prenderla e quindi a far sparire l'importantissima agenda. Come si vede chiaramente dalla foto questa è una bugia: la borsa cammina da sola. Il tizio è stato (giustamente) assolto. La sentenza sarà pubblicata dalle migliori riviste scientifiche.
(continua)

lunedì 16 febbraio 2009

Resoconto del Laboratorio MAFIA E INFORMAZIONE di Politicamente scorretto

Riporto qui gli appunti che ho preso al laboratorio Mafia ed Informazione del 26 Novembre 08 tenuto da Lorenzo Baldo, vicedirettore di Antimafiaduemila . In quell'aula eravamo solo in 8 ma siamo usciti sconvolti perchè ci ha spiegato bene il problema ed i fatti successivi hanno confermato tutti i timori che ci ha lasciato: a partire dalla così detta Guerra fra procure fino all'ultimo emendamento al pacchetto sicurezza D'Alia , si fa sempre più fatica a parlare di mafia senza parlare di leggi dello Stato quindi da oggi ne sentirete parlare spesso in questo blog.( PS...ho aggiornato aggiungendo fatti di attualità e sistemato un po' i testi)



Antimafia duemila è uno dei pochi giornali che ancora fa giornalismo di inchiesta sulla mafia in Italia.
Ecco cosa racconta Lorenzo Baldo, vicedirettore, dei loro inizi e lavoro“Tutto è iniziato da un gruppo di amici che condivideva lo stesso ideale: anche noi, come spesso diceva Falcone durante le interviste, lo facciamo PER LO SPIRITO DI SERVIZIO, le difficoltà che incontriamo sono tante ma rimane sempre la certezza di fare qualcosa di giusto. Ricordiamo che molti colleghi hanno pagato il loro lavoro con la vita. Il nostro lavoro si basa sulla certezza, come diceva Pulizer “Non esiste inganno, delitto, trucco che non viva della sua segretezza
l giornalismo di inchiesta vuole denunciare, rendere reale e studiare il fenomeno fino a capire il punto debole.
LA MAFIA DEVE ESSERE DEBELLATA ed è da anni che si lavora per questo ma purtroppo è talmente attecchita che dopo ogni attacco dello Stato si rigenera: si abbassa giusto un po e poi si rialza. Dobbiamo poi ricordare che senza appoggi di poteri occulti ( settori deviati dello stato) non esisterebbe.
L'informazione poi in questo momento è mancante oppure è data al contrario , informazione falsata: questo può cambiare completamente la Storia.
Si sopravvive grazie all'informazione FAI DA TE: da internet dobbiamo estrapolare la verità che i mezzi nazionali di informazione non danno....anche se questo dovrebbe essere il loro compito.
I Media sono diventati i portavoce di una elite formata da politici, grossi imprenditori , dimenticandosi della voce del popolo : inoltre usano tutte le tecniche in loro potere per addormentarlo funzionando come mezzi per costruire il consenso popolare verso il potere.
Nel passato molti giornalisti sono stati uccisi per il loro impegno verso la ricerca della verità e nel tentativo di diffonderla : basta ricordare Beppe Fava o Beppe Alfano.
Ai nostri giorni non funziona più così ,infatti i giornalisti basta licenziarli come è successo a Carlo Vulpio licenziato dal Corriere della Sera.
Cosa Nostra al momento è potentissima infatti ha fatto una trattativa con la Stato per fare cessare le bombe : non si riesce a sconfiggere perchè l'omertà è troppo radicata ma i pentiti rimangono ancora l'arma vincente per conoscerla e sconfiggerla.
E' grazie a loro che siamo venuti a sapere che ha una struttura verticistica con a capo una cupola e si è potuto conoscere la sua strategia stragista.
Ricordiamo che la mafia è un POTERE ALTERNATIVO ALLO STATO.
In Italia ha un potere molto forte tanto da impedire il regolare esercizio della democrazia.
In nessuna altra parte del mondo c'è una organizzazione criminale che offre un servizio tale ....offre i servizi che lo stato debole non riesce ad offrire.

(Nota .....e dopo gli effetti devastanti di questa crisi e la politica seguita dal governo, fatta di tagli generalizzati e quindi diminuzione della qualità dei servizi, dobbiamo iniziare a preoccuparci seriamente!)

La lotta contro di essa deve essere continua ma spesso non è così: troppo spesso si dimentica il fatto che ha la capacità di mitizzazione infatti al momento opportuno cambia strategia, si placa, per poi risorgere più salda.
Non si deve considerare la Mafia solo quando ci sono fatti di sangue ( spesso in relazione a cambiamenti interni) e anche quando tace perchè è in questi momenti che è più forte.
Non ci sono scorciatoie per sconfiggere la mafia infatti ormai è un fatto endemico diffuso in tutta Italia e all'estero: in questi anni ha saputo evolvere modellando valori arcaici all'attuale presentandosi con una grande capacità mimetizzazione, crudeltà verso i traditori , grande diffusione territoriale e radici nel sistema statale.
Molte sono le inchieste in mano ai magistrati ma spesso sono oberati di lavoro ed appena le indagini si avvicinano ad interessi di potere iniziano le delegittimazioni e gli attacchi nei loro confronti.
La più frequente è quella di attacchi comunista: caratteristica inquientante è che questa accusa è stata presentata sia da Toto Riina che da Silvio Berlusconi e deve farci riflettere su questa coincidenza ( guardate il video ).
Falcone e Borsellino sono stati uccisi perchè non si fermavano davanti a niente ed a nessuno ma anzi stavano arrivando alle radici del male che attanaglia la loro terra, volevano arrivare ad identificare le istituzione deviate, i punti di collegamento fra Stato e Mafia.
Purtroppo in Italia ogni azione delle Stato non è più fatta per il bene comune ma per interessi deviati o partitocrazia e questo in questi ultimi giorni è sempre più chiaro ( basti pensare al caso Eluana Englaro che si voleva sfruttare come pretesto per cambiare la Costituzione o la legge Alfano, ecc) .
Ma la sconfitta di Cosa Nostra deve partire da un ritorno di fiducia verso la pubblica amministrazione...solo così non si cercheranno organizzazioni alternative.
Ma considerando la classe attuale solo un ricambio generazionale verso persone che non dimentichino i loro ideali di giustizia ed al servizio del prossimo si potrà raggiungere lo scopo: la politica si è ormai seduta su se stessa e vede ogni evoluzione come un pericolo per la propria sopravvivenza e quindi la ostacola: anzi fa anche di peggio , si organizza per proteggere se stessa.
Il gruppo di Antimafia 2000 è ormai da anni che sta cercando di arrivare al movente ed ai mandanti degli omicidi di Falcone e Borsellino, fra persone di potere: questi infatti stavano per rivestire cariche potentissime che gli avrebbero permesso di conoscere i connubi fra mafia e settori devianti dello Stato.
L'informazione come abbiamo già detto all'inizio è controllata....la speranza è che piccole nicchie piano piano facciano gruppo e poi rete, senza perdersi nelle polemiche create ad arte per disperderle infatti la MAFIA VIVE DI QUESTE DIVISIONI!!!
( continua nel post seguente)
TAG Libera informazione sulla mafia: http://www.antimafiaduemila.com/ , http://www.ucuntu.org/ , http://www.telejato.it/ , http://www.narcomafie.it/, http://www.liberainformazione.org/
, http://www.pandoratv.it/




Un mondo capovolto

Ai nostri occhi intanto continua a presentarsi un MONDO CAPOVOLTO infatti il giornalista che parla di mafia deve vivere sotto scorta e le piccole entità coraggiose faticano a sopravvivere.
I grossi mezzi di informazione sono ridotti a strumenti di assuefazione delle persone che non possono rispondere all'attacco perchè è percepito: sono talmente storditi da non capire l'ingranaggio in cui sono finiti.
Ma nei giovani c'è una voglia di riscatto ma purtroppo anche molta rassegnazione che gli impedisce anche solo di iniziare a combattere.
La Tv poi trasmette loro una verità fatta di politici corrotti che sono uomini di successo e famosi mentre i magistrati, difensori delle legalità, fanno il loro lavoro fra mille difficoltà..... queste sono regole del gioco.
MA LA MAFIA E' TERRORIZZATA DALLA COSCIENZA CIVILE CHE HA MEMORIA E VUOLE RISCATTO.
Ma purtroppo gli esempi che hanno a disposizione sono devastanti, come un Dell'Utri eroe che ha possibilità di andare nelle scuole a raccontare solo la sua di verità.
Hanno a disposizione quindi una informazione ma soprattutto ISTRUZIONE AL CONTRARIO e quindi i ragazzi non possono farsi una propria coscienza critica, istruzione che viene ulteriormente messa in difficoltà dalle nuove leggi sulla scuola che fanno tutto per indebolirla ancora di più.
E la diffusione di una informazione libera è il punto fondamentale per combattere questa battaglia.
Purtroppo però Mario Ciancio ha il monopolio dell'informazione in Sicilia tanto da impedire a testate nazionali come Repubblica di pubblicare pagine locali.
E il ddl sulle intercettazioni che impedisce la pubblicazione delle intercettazioni o l'ultimo emendamento al pacchetto sicurezza di D'Alia mentre il secondo mette sotto controllo il web, pena una salatissima multa che i provider faranno di tutto per non pagare.
Si deve considerare poi il fatto che la politica non vuole che si parli della politica, fa fatica a indagare al suo interno per scoprire la verità di fatti gravi avvenuti: Pio la Torre era un antimafioso radicale e per il suo omicidio sono state fatte anche indagini interne ma ipotesi di questo tipo non trovano spazio nei giornali.
Come ho già detto lo scopo principale di antimafia 2000 e cercare i mandanti delle stragi del 1992: la cosa incredibile è che la mafia ha colpito la seconda volta dopo soli 58 gg dalla morte di Falcone. L'unico motivo per un fatto del genere è che quell'omicidio ERA PER IL BENE DI COSA NOSTRA!!
Borsellino forse avrebbe potuto impedire l'accordo mafia-Stato e quindi è stato condannato a morte.
Gaspare Mutolo dichiara di averlo visto sconvolto dopo l'incontro con Mancini e Parisi ( tanto da mettere in bocca 2 sigarette contemporaneamente!) e pensa che sia stato in quel momento che è stato messo al corrente della trattativa a cui però non voleva partecipare.
A questo punto l'unica cosa da fare era farlo uccidere velocemente per mano di Riina.
Il giorno del suo omicidio è scomparsa la sua inseparabile agenda rossa, ci sono le immagini del poliziotto che la tiene in mano ma quest'ultimo continua a negare e lo fa perchè si sente ben protetto.
Per avere possibilità di vittoria la battaglia deve diventare comune, tutti dobbiamo fare la nostra parte anche se non siamo in prima linea: e questo si può fare sostenendo i GIUSTI, quelle persone che credono nel principio della giustizia e non arretrano di una virgola.
E' un nostro dovere prenderli ad esempio perchè la mafia li potrà colpire solo quando la società civile li avrà abbandonati e noi non lo dobbiamo permettere anche se useranno ogni meschino sistema per ottenere questo scopo.
Non dimentichiamo le parole di Giovanni Falcone:
"La mafia non è affatto invincibile, è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine.
Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave e che si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni
"

Link: Su dell'Utri è stato scritto un libro Stato a rovescio ,articolo sul tema di Antimafia duemila La memoria ritrovata, Mario Ciancio Wikipedia, Un patto tra Berlusconi e la mafia? , Che dice l'emendamento d'Alia

martedì 3 febbraio 2009

IL CONCETTO DI ANTIMAFIA....secondo Telejato!!!

L'antimafia, secondo noi, è soprattutto concretezza.
Partendo dal fatto che bisogna "sporcarsi le mani" per poter incidere nel cambiamento sociale e culturale bisogna parallelamente sostenere l'azione di contrasto dei reparti investigativi e giudiziari. Limitarsi alle parole - anche belle e sonanti - non serve a sconfiggere le mafie, essere generici non aiuta, anzi rischia di creare polveroni pericolosi e controproducenti.
Secondo noi per contrastare efficacemente le collusioni, l'insabbiamento, la corruzione, le contiguità e complicità, come anche l'infiltrazione nell'economia "legale" e negli appalti pubblici, servono attacchi precisi, documentati....svolgendo un corretto e preciso lavoro di osservazione dei fatti, degli atti, di raccolta di segnalazioni... Serve essere vicini ai parenti delle vittime di mafia ma anche a quanti devono essere sostenuti concretamente (le parole non servono a molto) per trovare la forza di denunciare e rompere l'omertà.
Sempre secondo noi, occorre poi coerenza tra il dire e il fare, e questo significa anche essere intransigenti. Se un politico, un amministratore pubblico è corrotto e/o colluso, non ci si può sedere al fianco nel nome della legalità e della lotta alle mafie. Serve essere fuori dalle logiche politiche, mai essere di parte, altrimenti si darebbe il segnale pericoloso, la cui sola percezione può essere devastante, di operare ed agire per sostenere questo o quello schieramento o bandiera. se si cede al compromesso morale e/o materiale, se si diventa di parte, non si è più credibili!
Certo tutto questo (attinenza e denuncia dei fatti, fare nomi e cognomi, non schierarsi con questa o quella parte politica, essere intransigenti ed uscire dalla furia delle parole) non aiuta a vivere meglio. Lo sappiamo bene. Questo significa essere fuori dai canali di finanziamento istituzionali che la pubblica amministrazione e le Regioni gestiscono. Questo significa anche essere "esclusi" dal circo mediatico che dà tanta popolarità. Se non accetti di essere parte del disegno di un "antimafia" normalizzata, non sarai mai invitato - ad esemopio - alle trasmissioni televisive. Ma se uno sceglie di fare antimafia nei fatti, crediamo non ci sia scelta. O la si fa coerentemente subendo isolamenti e intimidazioni, faticando fatica ogni volta per coprire con l'autofinanziamento le proprie spese...oppure si fa altro! Legittimo....ma lo si dica...non si giochi con le parole, la speranza ed i sogni.
L'antimafia - se "normalizzata" - diventa un business. La prima ad accorgersene è stata proprio la mafia, lo illustrano bene Lirio Abbate e Peter Gomez ne "I complici" e lo ripete anche don Luigi Ciotti sempre più spesso. E' la mafia che sempre più spesso si mette a organizzare mobilitazioni "contro le mafie", che cerca di infiltrarsi, che costituisce cooperative per cercare di riprendersi i beni confiscati.
Ecco perchè occorre attenzione e concretezza.

Maggiori notizie su Telejato www.telejato.it
quellichefannoiltiofpertelejato.blogspot.com

"STO VEDENDO LA MAFIA IN DIRETTA"

di Giorgio Bongiovanni
Ecco perché la strage Borsellino è un omicidio di Stato. Una sola mossa. Durata, forse, una manciata di minuti per far sparire tutto, sino all’ultima traccia, quanto Paolo Borsellino sapeva, aveva capito, cercava disperatamente di provare. Non era infatti sufficiente disintegrare lui, farlo saltare in aria assieme ai ragazzi e ragazze della sua scorta.

Era ugualmente e altrettanto necessario trafugare, sottrarre e far sparire l’agenda rossa del giudice Borsellino. Quella annuale dell’Arma dei Carabinieri da cui il magistrato non si separava mai, quella che conteneva tutte le sue annotazioni più riservate, le più importanti, raccolte nei 56 giorni di corsa estenuante che separano Capaci da Via D’Amelio.
Agnese Piraino Leto, la vedova Borsellino, ha spiegato più e più volte agli inquirenti con quanta attenzione il marito si assicurava di portare sempre con sé quell’agenda sulla quale scrisse anche domenica 19 luglio 1992.
La famiglia si trovava nel villino di Villagrazia di Carini dove il giudice, in tempi che non conosceva più, amava rilassarsi e godere dell’affetto di propri cari. Quello era il primo giorno di quasi riposo dalla morte del collega e amico Giovanni Falcone, il suo “scudo umano”. Anche lui dilaniato da una bomba il 23 maggio con la moglie Francesca Morvillo e i ragazzi della scorta. Non era riuscito a dormire però durante il suo consueto sonnellino dopo pranzo, come raccontano i numerosi mozziconi di sigaretta rimasti nel portacenere. Si era solo ritirato nella sua stanza. Chissà quali e quanti pensieri affollavano la sua mente. Forse gli stessi con cui - racconta la moglie - quello stesso giorno riempì, con la fitta e complicata scrittura, le pagine dell’agenda rossa.
Nessuno tra le persone che gli furono più vicine conosce il contenuto di quelle riflessioni. Non le aveva confidate né ai famigliari né ai suoi colleghi più stretti. Forse per proteggerli.
Qualcun altro, invece, se non sapeva esattamente cosa vi era scritto, lo immaginava e non poteva correre il rischio che venisse reso pubblico.
Mentre via D’Amelio bruciava nell’inferno di corpi e lamiere sparpagliati in ogni dove, un uomo emergeva dal fumo, prendeva la valigetta del giudice per poi riposizionarla, poco dopo, sul sedile posteriore della croma. Leggermente annerita la borsa da lavoro del giudice è rimasta pressoché intatta. Dentro vi era tutto, compreso il costume da bagno ancora umido, ma non l’agenda rossa.
Qualcuno sapeva che era lì dentro.
Qualcuno sapeva di doverla far sparire immediatamente.
Continua

martedì 27 gennaio 2009

DALLA NOSTRA MUSICA PRENDEREMO LA NOSTRA FORZA!!!

Vedo troppa rassegnazione attorno a me...ormai sempre più persone hanno capito il problema ( infatti il problema è questo, non basta raccontarlo, bisogna rendersene conto personalmente ) e che cosa fanno? Si chiudono dietro al fatto che il nostro sistema è fatto così.
Ed iniziano a deprimersi , a soffrire per questa situazione senza invece sfruttare quelle stesse energie per cercare una soluzione....
Io mi dispiace non sono così....ad ogni problema c'è sempre una soluzione , basta pensarci un po' su e magari chiedere aiuto a qualcuno: dalla condivisione di idee i progetti diventano quasi perfetti!

Quindi ragazzi basta rimurginare sul presente ed iniziamo a pensare al fututo.
La nostra cultura ci può fornire l'energia giusta,le canzoni pubblicate in questi anni che per musicalità e testi ci possono far iniziare la giornata con il piede giusto.
Ed è questa la via di uscita ....come lo fu per i neri d'America dalla schiavitù e per tanti altri popoli come leggerete nell'articolo qui sotto.
Ma intanto iniziamo dall'eccellenza....I CENTO PASSI die Modena City Ramblers .



Il seme e la speranza
Scritto da C. Abbondanza
domenica 19 ottobre 2008
"E' con questo titolo che la storica band marchigiana dei Gang ha intitolato il lavoro con cui ha voluto ripercorrere i canti contadini e popolari che hanno portato le generazioni dei nostri padri e nonni a darci un futuro migliore del loro vissuto. Il recupero delle "radici", con un viaggio che riporta ai sogni ed alle speranze, al sudore ed al lavoro, che hanno mosso e permesso quelle grandi conquiste civili e sociali che ci hanno garantito di vivere in un Paese in cui la Costituzione sanciva solennemente i diritti inalienabili di ciascuno e l'uguaglianza di ogni uomo e donna. Ma anche il riappropriarsi di quelle "ali" che permettevano di sorvolare il presente per comprendere che le proprie speranze, individuali e collettive, possono salvare e scrivere il futuro...
Ed in quello stesso lavoro ci riportano al legame con la terra, il rispetto che ad essa si deve e la ricchezza che rappresenta in quanto vita. Già i popoli dell'Africa come le tribù indiane dei pellerossa sapevano che il ritmo della terra è anche il battito del nostro cuore, lo scandire del tempo, la comunione di condizioni e vissuto,... terra che è il mondo, il futuro stesso di ciascuno di noi, con l'aria che la sovrasta e le acque che la disseminano.[...]
Noi crediamo che il futuro valga la pena di essere salvato e scritto, a qualunque costo... altrimenti che senso avrebbe la nostra permanenza su questa terra, con una coscienza anestetizzata o addomesticata che ci impedisce di vedere e rispondere alle ingiustizie che subiamo noi o altri come noi, vicini o lontani che siano. Rifletteteci e mandateci pure a fare in culo se sbagliamo o chiediamo un briciolo di coerenza. [...]
Oggi intorno a noi e lontano da noi, sono in molti a combattere le nostre stesse battaglie, spinti dalle nostre stesse speranze. La "globalizzazione" voluta dalle grandi organizzazioni monetarie e commerciali del Potere ha prodotto una crisi irreversibile, ma ha anche "prodotto" un effetto (a loro) collaterale: la consapevolezza e l'impegno di sempre più individui che ritengono essere l'uomo, con l'ambiente ed il diritto, il centro, il fondamento del futuro. Le tribù del futuro oggi ci sono, sono globalizzate anche queste, ci spiace per il Potere. Ma le tribù, soprattutto nel nostro dannato Paese, devono scacciare quegli innesti che il "sistema" produce per produrne la degenerazione... l'auto-distruzione della coscienza critica per ucciderne l'impegno ed il cambiamento. Le tribù devono sapersi unire, sapersi mobilitare comunemente, diffondendo e ricostruendo quella appartenenza ad una comunità, ad una cultura, diversa.."
FORZA METTIAMOCI AL LAVORO!!!
Articolo completo

lunedì 26 gennaio 2009

Resoconto incontro al Politecnico di Bari sulla mafia

Incontro al Politecnico di Bari del 24 Gennaio 2009
Le Mafie, Oggi - Quando Mafia e Informazione non coincidono

Ecco il resto del programma
Ore 10.30 “Le mafie oggi “

Antonio Monteleone, blogger e giornalista antimafia
Sig. Nicola Picenna, giornalista de "Il Restro"
Dott. Giuseppe Lo Bianco, autore del libro "Dove è finita l'agenda rossa di Paolo Borsellino"
Ing. Salvatore Borsellino

Sala conferenze Politecnico di Bari (Via Amendola)
Dalle ore 17:30
Quando Mafia e Informazione non coincidono
Intervengono :
Antonino Monteleone, blogger e giornalista antimafia
Benny Calasanzio, blogger e giornalista antimafia
Riccardo Orioles, giornalista - La Catena di San Libero
Tania Passa, sociologa e giornalista di Articolo 21
Michele Cagnazzo, criminalista e autore del libro "Mafia, una guerra senza confini"

Dopo un po’ di attesa ( …Antonino Monteleone che agonia sto collegamento…..ma alla fine è arrivato!!!).
Gran bella conferenza…di quelle che dopo avervi partecipato esci con una energia tale da vorresti cambiare il mondo.
Si è parlato di tantissimi argomenti , della scomparsa dell'agenda rossa di Paolo Borsellino, della dura guerra mediatica nei confronti della Giustizia e di tanto altro.....molte di queste cose le potete trovare in questo sito con una seplice ricerca.
Io qui riporto le indicazioni che vengono date a noi, cittadini, quello che possiamo fare nel nostro piccolo per non voltare le spalle al problema.....sono sempre le stesse cose....ma sono ancora qui a ripeterle nella speranza che ci sia qualcuno di nuovo a leggerle.

“Molto importante per sconfiggere la mafia capire la gravità del problema….bisogna avere la capacità di indignarsi , anche se non si ha un ruolo attivo nella lotta antimafia.
I pochi informati trasmettano agli altri le informazioni di cui sono a conoscenza.

In Italia non si è mai voluto sconfiggere la mafia perché la mafia in realtà è potere economico e dove stanno i soldi nascono le convivenze, continuità fra persone che, anche se non affiliate, proteggono i mafiosi.
Ma la mafia ha paura delle persone che nella propria vita non sono disposte a fermarsi !!!
Come Falcone e Borsellino. Ha paura delle persone che credono fermamente nei valori di Democrazia , di Legalità e danno importanza delle persone : tutte le persone possono scegliere questi valori e attorno a questi costruire la propria vita.
E poi “I nemici della Camorra sono i lettori, questo è il pericolo del MATERIALE CONDIVISO!!!
Cannavaro dice che Gomorra rovina la Campagna: in realtà questa regione ed il suo turismo era già rovinata prima perché si è permesso a questo cancro di continuare a esistere, non si è mai voluto estirparlo completamente. La mafia ha interesse che non se ne parli…”

Ed io come replico …parliamone invece…vi terrò informata delle prossime conferenze on line ed intanto condivido un po’ di materiale on line…..e DIFFONDETE!!!

Per maggiori info http://www.antoninomonteleone.it/, http://www.19luglio1992.com/,
http://fannoiltifopertelejatoappoggio.blogspot.com/2008/12/conferenze-nostra-cosa-salvatore.html , con una raccolta di conferenze sulla'argomento.

mercoledì 21 gennaio 2009

Giusti - Potenti 1-0: Christian Abbondanza assolto perchè il fatto non sussiste

Anche oggi parliamo di intidimidazioni , di diffamazione e di querele: purtroppo in Italia ultimamente funziona così, ogni cosa dirai potrà essere usata contro di te.
Ma finalmente una bella notizia arriva dal web ( io l'ho saputo su facebook praticamente in tempo reale ) Christian Abbondanza ha vinto la causa, è stato "assolto perchè il fatto non sussite" per la querela della sig.ra Capuna-Mamone. Storia complicata la sua....la potrete leggere nell'articolo sottostante.
Ultimamente si fa sempre più fatica a capire di chi fidarsi e chi no: basta una persona che voglia ottenere una cosa ad ogni costo e il destino di chi incontra la sua strada è segnato.
La via più semplice e la diffamazione....basta partire da fatti insignificanti, un atteggiamento denuto in un momento di debolezza, un dubbio sulla correttezza del lavoro svolto, una confessione personale magari fatta in buona fede e la strada è aperta: poi basta aggiungere un po' di bugie di contorno ed il castello di carte è fatto.
Le persone che verranno coinvolte nella storia vedono da lontano l'imponenza di questo e si indignano con quello che considerano il responsabile , senza sapere che basta avvicinarsi un po' di più e soffiare e TUTTO CROLLA!!!
Ma nessuno più prova ad avvicinarsi e studiare i fatti, a volte basta parlare con l'interessato stesso per smorzare ogni dubbio, ma si prende tutto già confezionato sentenza di colpevolezza compresa! Ma basterebbe guardare l'accusato, ricordare difficoltà affrontate insieme : può un nostro amico, una persona che è stata sempre disposta ad aiutarci nei momenti di difficoltà aver fatto tutto questo?
Ma la memoria è troppo corta ultimamente....sempre più corta!
Purtroppo questo è un problema sempre più comune in Italia perchè si è perso il rispetto della persona....e questo ad ogni livello della società , a livello amministrativo , lavorativo ma sempre più spesso anche nella famiglia stessa.
Ma per fortuna sto conoscendo molte persone che non sono così.......grazie a tutti i miei amici virtuali e reali.

"Non cambi mai, non cambi mai..." - prendiamo spunto dall'udienza con la moglie di Gino Mamone"
Scritto da ufficio di Presidenza sabato 27 Settembre 2009
L'intimidazione per le mafie è una costante, proprio come lo è per il Potere. Possono lavarsi i colletti delle camice, possono farsi dottori, manager, politici, imprenditori e amministratori, possono nascondere quelle macchie di sangue delle banconote, ma il vizio dell'intimidazione non lo perdono mai! Proprio come non lo perde, questo vizio, quel Potere corrotto e colluso, e chiunque di questo sia espressione... ogni qualvolta si sentano puntare addosso attenzioni non gradite, cedono all'istinto, alla loro cultura di impunità. Chi lavora per loro assume, inesorabilmente questo stesso modus operandi, pronto a piegare i principi alla necessità di asservimento a cui è chiamato, quando non invece si pone chino per desiderio di assecondamento del desiderio del potente... L'intimidazione però cambia da regione a regione. Al sud possono sparare, tutti sanno che succede e non crea nessun allarme. Al nord preferiscono altri mezzi... ma se il caso anche il piombo o il fuoco fanno la loro comparsa. Ma, nel momento in cui, le mafie sono riuscite a rendersi "invisibili", infiltrandosi e facendosi parte dell'economia cosiddetta legale, non vogliono rischiare di perdere quel velo che le protegge e scelgono altre strade. Soprattutto al Nord non possono permettersi di svelare la loro presenza perché metterebbero a rischio quei legami consolidati con apparati e amministratori pubblici, con società partecipate e Istituzioni, che hanno tanto perseguito e costruito in lunghi anni.
Continua
Sito casa della Legalità

martedì 20 gennaio 2009

Ieri il tritolo, oggi le carte bollate (e truccate)

Se l’Italia non sarà capace di una ribellione democratica, vuol dire che è un Paese già morto e non lo sa, 20/01/09 Carlo Vulpio

E’ tutto chiaro, ma così chiaro, che non serve nemmeno spiegare. Il Csm manda via da Salerno i pubblici ministeri Luigi Apicella, Gabriella Nuzzi e Dionigio Verasani poiché “colpevoli” di avere rispettato la legge, come hanno confermato tre giudici di un tribunale del Riesame della Repubblica italiana.
E’ come affermare il principio che chi non ha rubato o non ha ucciso deve andare in galera, anche in presenza della sentenza di un tribunale che attesti che quella persona non ha rubato e non ha ucciso.
E’ tutto chiaro, ma così chiaro, che non serve nemmeno spiegare. I tre magistrati di Salerno sono stati mandati via dal Csm - e il procuratore Apicella è stato addirittura sospeso dallo stipendio, come non è mai stato deciso nemmeno di fronte a casi evidenti di corruzione - perché hanno fatto il proprio dovere.
Un ministro, quello della Giustizia, Angelino Alfano, si è arrogato un potere che non ha, giudicando “abnorme” e “carente di equilibrio” il provvedimento di perquisizione e sequestro emesso dai magistrati di Salerno nei confronti di magistrati inquisiti di Catanzaro, e il Csm ha risposto: “Obbedisco”. A nulla è valso che il tribunale del Riesame abbia giudicato rispettoso della legge quel provvedimento dei magistrati salernitani. Il Csm ha eseguito e l’Anm ha approvato. Mentre il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che è anche presidente del Csm, non dice una parola. Ma va in Calabria, dove, qualche giorno fa, non manca di sollecitare la gente, che per un momento aveva creduto che fossimo tutti uguali di fronte alla legge, a “reagire contro il crimine organizzato”, con il relativo corollario di insopportabili blablabla. Continua

MERCOLEDi' 28 GENNAIO MANIFESTAZIONE A ROMA A SOSTEGNO DEL PROCURATORE DI SALERNO LUIGI APICELLA organizza l'associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia. h 9-14
Per maggiori informazioni ecco il link al gruppo Facebook

lunedì 19 gennaio 2009

...aspettiamo le intercettazioni!!!!



L'allegra coppia D'Alema-Casini ne ha fatta una nuova.....leggete !

“Pm a tempo e meno intercettazioni”
Asse tra D’Alema e Casini: domani lanceranno un piano a cinque punti sulle toghe.
Hanno intenzione di far discutere. E perciò una buona dose di provocazione non gli dispiace. Massimo D’Alema e Pier Ferdinado Casini, attraverso le Fondazioni Italianieuropei e Liberal , lanciano una nuova proposta comune sulla giustizia.[….]
Sulle intercettazioni , ad esempio, tema a cui sono entrambi i leader molto sensibili, le idee che stanno per lanciare potrebbero persino piacere al Pdl. “Le intercettazioni, che oggi possono essere richieste da qualsiasi sostituto procuratore senza limite di spesa, in quanto strumento d’indagine altamente invasivo, dovrebbero essere richieste dal capo dell’Ufficio ed eventualmente disposte da un giudice collegiale”. Ma non basta “in quanto strumento altamente costoso dovrebbero essere sottoposte ad un badget annuale per ciascuna Procura, d’intesa con il Csm, esattamente come avviene con la stenotipia indispensabile per la celebrazione dei processi penali”. Quanto alla pubblicazione indebita piuttosto che prevedere sanzioni penali per il giornalista” si potrebbe fare riferimento alle sanzioni pecuniarie o interdittive previste dal Decreto legislativo 231 sulla responsabilità delle persone giuridiche”. Un incubo per gli editori. Continua.

domenica 18 gennaio 2009

Le piazze le decide la tecnologia.....nel 2009 sono virtuali!!!



E' inutile il computer e soprattutto internet ha cambiato i nostri usi. Ormai abbiamo sempre a disposizione un mezzo di comunicazione e c'è chi ne approffitta in ogni momento: chi aggiorna il proprio stato mentre cucina o tramite iphone mentre aspetta l'autobus. Ed in questa grande piazza stanno arrivando, un po' alla volta, tutti.....naturalmente solo quelli che sanno usare il computer e lo possiedono perchè sappiamo che la conoscenza dell'informatica, soprattutto fra gli adulti, è quella che è ( naturalmente ADSL permettendo!).
Comunque riporto di seguito un bell'articolo tedesco che parlo dello strano caso di facebook che censura foto di madri che allattano ma lascia i gruppi e fans club che inneggiano ai mafiosi.....strana cosa!!!
Perchè purtroppo la mafia è padrona delle nuove tecnologie ed è sempre stata brava ad usarle per i suoi scopi.....
Leggetevelo tutto.....seguendo il link.

Il padrino virtuale ovvero la strana morale di Facebook
Pubblicato sabato 10 gennaio 2009 in Spagna
[El Paìs]

La polizia e il social network si rifiutano di censurare le pagine dei criminali mafiosi Riina e Provenzano
Totò Riina, il vero capo dei capi. Bernardo Provenzano, Santo subito. Questi due gruppi di sostenitori riuniscono un migliaio di utenti di Facebook, il social network per antonomasia, questo presunto paradiso di amicizia dove è proibita la nudità, i giovani chattano e si mostrano le foto mentre i meno giovani si scambiano nostalgici ricordi di scuola.
L’esaltazione nel “Libro delle facce” dei due sanguinari capi della mafia di Corleone si è convertita in uno scandalo di dimensioni globali. I familiari delle vittime di Cosa Nostra, tra i quali quelli dei giudici Falcone e Borsellino, assassinati per ordine di Riina e del suo compare Provenzano, hanno richiesto il ritiro delle pagine. Tuttavia dalla sua sede di Palo Alto (California), Facebook ha invocato una strana morale relativista (tette no, criminali si), e si è rifiutato di censurare i padrini.
La divisione e la sorpresa hanno caratterizzato la reazione italiana. La polizia afferma di non poter intervenire perchè gli unici delitti di opinione perseguibili in Italia sono l’apologia di fascismo e la discriminazione razziale. Tuttavia il procuratore antimafia Pietro Grasso ha annunciato di voler indagare perchè sospetta che non ci sia niente di innocente nella questione: “Probabilmente c’è dietro Cosa Nostra”.
Basta un colpo di mouse e l’amico dell’amico del tuo amico è già tuo amico. Se uno entra in Facebook e digita Riina senza accento, appaiono più di 500 foto di ragazzine finlandesi (si vede che Riina è quasi come Maria in Spagna). Tra queste facce bianche e giovani, salta fuori la faccetta scura e rotonda da campagnolo assassino che ha don Salvatore.
Mettendo più a fuoco, se digitiamo Totò Riina, escono 98 risultati. E allora si vede come 6.223 amici si sono iscritti al gruppo elogiativo dal titolo “Il vero capo dei capi”. Come altri 413 utenti chiedono la sua scarcerazione. E come altri 269 appoggiano la santità immediata di Provenzano, anch’egli condannato all’ergastolo e amico virtuale di 259 persone.
Al terzo posto del podio mafioso figura il capo della Camorra Raffaele Cutolo, con 175 amici. La gran parte di loro ci mette il nome e la faccia. E sono, o almeno sembrano, giovanissimi. Per Natale molti gli hanno inviato auguri via Facebook. “Grande padrino”. “Sei il numero uno”.
Leggi il resto

Su facebook i mafiosi sono simpatici
Facebook espelle dalla community vari gruppi neonazisti