martedì 23 dicembre 2008

12 gennaio 1988 - A Palermo viene ucciso l'ex sindaco democristiano Giuseppe Insalaco

Ieri abbiamo parlato di Ciacimino...della sua vita fra i lussi e gli sfarzi e delle sue frequentazioni mafiose che ci fanno capire con che soldi faceva la bella vita.
Oggi parliamo di chi già allora provava a denunciare ed è morto per questo: Giuseppe Insalaco.
Il suo nome non ricorderà niente a nessuno ma la sua storia spero sia di esempio per chi ha ancora paura di fare la cosa giusta.
La frase di Sciascia mi ha colpito in particolare "Si era pirandellianamente calato nel piacere dell’onestà”: il problema è che un tale comportamento dovrebbe essere la normalità.....qui sembra quasi una colpa.
I personaggi di Pirandello sono poveri e brutti ma anche reali e vivi.

12 gennaio 1988 - A Palermo viene ucciso l'ex sindaco democristiano Giuseppe Insalaco, avversario politico di Ciancimino e Lima.
Il 12 gennaio 1988 viene assassinato dalla mafia l’ex sindaco di Palermo Giuseppe Insalaco, ucciso da due sicari su una moto nel centro di Palermo. Insalaco, che si era dimesso dopo aver denunciato le pressioni di un “comitato di affari“ interessato ai grandi appalti del Comune, è stato uno di quei democristiani che, cercando di sottrarsi al condizionamento mafioso, ha pagato prima con la solitudine politica e poi con la morte, il suo coraggio. “Si era pirandellianamente calato nel piacere dell’onestà”, dirà Sciascia.
Insalaco, in un intervista rilasciata poco prima di essere ucciso, affermava: "La DC siciliana è un partito a pezzi; l'hanno ridotto a una società per azioni dove ogni capo corrente non molla il suo pacchetto di tessere e cerca in qualunque modo di conquistarne altre. La battaglia per ilrinnovamento? Parole e proclami. Il congresso regionale di Agrigento (che era quello in cui la DC aveva assunto un impegno contro la mafia) è un lontano ricordo, sono tornati ivecchi notabili...".

QUEL DOSSIER INSALACO UNA BOMBA SU PALERMO
Repubblica — 16 gennaio 1988 pagina 2 sezione: I DELITTI DI PALERMO
PALERMO I misteri di mafia avvolgono e terrorizzano Palermo. Gli appunti di Giuseppe Insalaco sui Cavalieri del Santo Sepolcro, la scomparsa di un boss legata alla morte del poliziotto della Mobile, una macabra lista di possibili bersagli che gira impietosa in una città ancora in guerra. Sullo sfondo ci sono i piccoli e i grandi intrighi di ogni giorno, le complicità, le connivenze, i silenzi. Palermo si è svegliata anche oggi sotto un cielo cupo e un' aria appiccicosa con gli uomini dell' Antimafia concentrati ancora sul testamento dell' ex sindaco Giuseppe Insalaco. Nei suoi dossier gli investigatori hanno trovato una miniera di indicazioni: ci sono riflessioni su alcuni alti magistrati, la storia del gruppo Cassina che per quasi quarant' anni ha avuto il monopolio dei grandi appalti della città, una sua esplosiva deposizione davanti al giudice Falcone sui Cavalieri del Santo Sepolcro, un Ordine che ha come gran cerimoniere il conte Arturo Cassina e tra i suoi rappresentanti mezza Palermo: quella che conta. Giuseppe Insalaco ha conservato un promemoria di questo interrogatorio sui Cavalieri del Santo Sepolcro, sulle ramificazioni dell' Ordine, sui personaggi che ne fanno parte. Un lungo elenco: tanti uomini politici, ex questori di Palermo, magistrati, burocrati del Comune e della Regione siciliana, generali dell' esercito, ufficiali dei carabinieri, prelati, funzionari dei servizi segreti. L' ex sindaco Giuseppe Insalaco ha raccontato al giudice Falcone qualcosa sulle influenze dell' Ordine, sul potere che esercita.continua

Giuseppe Insalaco da Wikipedia
Ciancimino , Salvo Lima

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