mercoledì 24 dicembre 2008

QUEL PROCESSO NON S'HA DA FARE

ORA D’ARIA di Marco Travaglio, Unità del 22/12/08
Per calcolare lo stato della libertà d’informazione in Italia, c’è una ottima unità di misura: lo spazio dedicato dalla stampa e tg nazionali al processo in corso a Palermo a carico dell’ex capo del Ros e poi Sismi, generale Mario Mori. Una cosina da niente. Nemmeno una riga, una parola sulle udienze che si susseguono de metà luglio .
In aula non si vede quasi mai un cronista e non è mai entrata neppure un telecamera. Una delle rare eccezioni è Lirio Abbate, il valoroso giornalista dell’Ansa che vive sotto scorta per le minacce mafiose dopo aver scritto “ I complici” con Peter Gomez. Mercoledì ha firmato tre lanci di agenzia sulla lunga deposizione del primo testimone d’accusa: il generale Michele Riccio, anche lui ex del Ros, che accusa Mori di avergli impedito di catturare Provenzano nel 1995 in un casolare di Mezzojuso indicato dal confidente Luigi Ilardo, poi assassinato da Cosa Nostra subito dopo aver accettato di collaborare con la giustizia.
Quella sera e nei giorni seguenti nessun giornale ne tg nazionale ha ripreso la notizia. Il Tg1 era molto impegnato a intervistare il produttore De Laurenti sul nuovo film-panettone di Christian De Sica. Riccio ha raccontato di quando Ilardo incontrò Mori e gli avrebbe detto :”Le stragi non le abbiamo fatte solo noi della mafia , ma anche voi dello Stato”. Mori , anziché domandare spiegazioni e fare obiezioni, girò i tacchi e – sempre secondo Riccio – se ne andò senza dire una parola.
(leggi il resto)

Nessun commento:

Posta un commento