sabato 20 dicembre 2008

L'ORA DELLA CAMORRA
di Benny Calasanzio

«Gomorra» di Roberto Saviano era solo una chiave d’accesso, un’ampia panoramica per capire di cosa stavamo parlando, per avere la genealogia dei «casalesi», era una bussola tra aneddoti e processi. Dopo Gomorra serviva un libro tecnico, scientifico, che però si leggesse agevolmente, come un romanzo. Serviva un volume che raccontasse come da Casapesenna il potere dei Casalesi sia arrivato nel pieno centro di Milano, zona Navigli, grazie all’ambasciatore Pasquale Zagaria. Serviva, soprattutto, che si scrivessero nero su bianco le responsabilità politiche, alcune delle quali naturalmente solo presunte, che hanno permesso all’esercito della camorra di espandersi e fortificarsi impunito. Serviva, in poche parole, un libro come «L’oro della camorra» edito da Bur-Rizzoli, scritto da chi, da trent’anni, effettua le radiografie dei processi, dei verbali, di tutto ciò che giudiziariamente riguarda i «casalesi». Serviva una «diagnostica per immagini» come Rosaria Capacchione, giornalista del Mattino di Napoli, giornalista che possiede una grande memoria applicata ad una semplicità di scrittura che rende i suoi articoli, e ora il suo libro, accessibile a tutti. Come si può pensare di raccontare «i casalesi», la loro espansione manageriale, senza citare Aldo Bazzini, convivente della madre di Francesca Linetti, moglie di Pasquale Zagaria, fratello del latitante Michele? Quello stesso Bazzini che grazie alla camorra ripiana i suoi debiti di gioco e che la prende per mano conducendo la consorteria negli affari di Parma, nei palazzi da ristrutturare di Milano, con almeno 500mila euro contanti in tasca procurati direttamente da Pasquale Zagaria in una domenica di luglio. Bazzini, l’uomo che gestiva, tramite Alfredo Stocchi, immobiliarista emiliano, i rapporti tra i casalesi e l’entourage dell’ex ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi (forse ora si capisce in che senso bisogna convivere con la mafia), nella persona di Giovanni Bernini, ex presidente del Consiglio Comunale di Parma, nominato dal ministro «consigliere per i rapporti con gli Enti Locali». Rosaria riesce in appena 250 pagine a raccontare e a sgrovigliare società, soci e conti correnti.
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