sabato 20 dicembre 2008

Libera memoria....per non dimenticare

Apro questa discussione per raccontare delle storie,
storie di uomini che non si sono mai arresi , che sono riusciti a portare avanti gli ideali in cui credevano nonostante le difficoltà, che camminavano a testa alta in un mondo in cui non si riconoscevano e fecero qualsiasi cosa per cambiarlo.
Purtroppo ho dovuto usare questo verbo FECERO.......perchè l'unico modo per farli smettere di combattere la loro battaglia è stato ucciderli.....

Riporto le parole dette da Lorenzo Baldo, vicedirettore di Antimafia2000

"la mafia è terrorizzata dalla coscienza civile CHE HA MEMORIA e vuole riscatto"

La memoria degli italiani però ultimamente è un po' corta infatti da una legislatura berlusconiana alle elezioni successive dimenticano tutte le cazzate che ha fatto: ma..... sarà l'effetto anestetizzante della TV che forse sopisce ricordi molto meno importanti di chi ha partecipato alle dizioni del Grande Fratello....sia mai dimenticarne uno.

In questa discussione quindi iniziamo a ricordare.....

PEPPINO IMPASTATO
e da chi partire se non da lui, che è riuscito a far partecipare molti giovani al problema: moltissimi gruppi di informazioni sulla mafia sono nati in Italia sotto il suo nome......questo 30 anni dopo la sua morte!!

1978
9 maggio. Alle ore 1,40 il macchinista del treno Trapani-Palermo, Gaetano Sdegno, transitando in località "Feudo", nel territorio di Cinisi, avverte uno scossone, ferma la locomotiva e constata che il binario era tranciato. Avverte il dirigente della stazione ferroviaria che, alle 3,45 chiama per telefono i carabinieri. Questi accorrono sul posto: dal loro sopralluogo risulta che il binario è stato divelto per un tratto di circa 40 centimetri e che nel raggio di circa 300 metri erano sparsi resti umani. La persona deceduta in seguito all'esplosione viene identificata in Giuseppe (familiarmente Peppino) Impastato.

Dopo il “testimone di mafia”, famoso, giudice Giovanni Falcone, eccone un altro, meno famoso, Giuseppe Impastato. Non era un giudice. Era......uno qualunque?

Queste righe non vogliono essere la presentazione o l’impossibile riassunto della sua vita, ma un invito ad andare a conoscere la sua storia, i suoi ideali, la sua lotta contro la mafia, contro alcuni aspetti della sua famiglia e della sua stessa personalità.

Quindi per saperne di più: www.centroimpastato.it

Peppino è cresciuto tra un padre mafioso, anche se prudentemente autopensionatosi, e una madre educata a tacere, ma che di tanto in tanto esplode. Il suo rifiuto della mafia e tutt’uno con la sua infanzia, con la sua voglia di vivere che si scontra con l’autoritarismo del padre.

Peppino ha rotto due tabù: quello mafioso e quello democristiano. A Cinisi mafia e Democrazia Cristiana sono la stessa cosa, e lo sono pure nella famiglia di Luigi Impastato. Il padre lo scaccia di casa; é un gesto plateale che si ripeterà varie volte, fino alla definitiva espulsione. Il padre, cacciandolo di casa, dice a tutto il paese, e “manda a dire” in particolare ai suoi amici capimafia e gregari, che lui non ha niente a che fare con quel figlio e con quelle scelte.

Questa storia familiare, micidiale per Peppino ed emblematica di una Sicilia che uccide prima che con la lupara e i kalashnikov con i suoi tiranni familiari, padri che vogliono i figli a loro immagine e somiglianza e che per essere domestici saturni non sempre hanno bisogno di essere affiliati alle “onorate società”, ha diviso in due la personalità di Peppino e ha spaccato la sua stessa famiglia.
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Per maggiori informazioni su di lui, sul suo impegno politico e sulle sue battaglie http://www.peppinoimpastato.com/
Pubblicato da eaglette il 14 Dicembre 2008

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